L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla presentazione della nuova maglia del Palermo in quel di Mondello.
A un certo punto, mentre gli ultras cantano e sventolano le grandi bandiere rosanero, accanto alla fontana con la statua della Sirenetta, dal maxischermo puntato verso il mare di Mondello si sono collegati da Ronzone Matteo Brunori, Francesco Di Mariano e Fabio Lucioni. Ieri, nella grande festa della borgata marinara dei palermitani, il capitano, il picciotto e il difensore esperto in promozioni in serie A, si sono tolti le felpe per mostrare a centinaia di irriducibili, che hanno sfidato la canicola delle 18, la nuova maglia Puma della stagione 2023/2024 con cui il Palermo punta alla serie A. La parola magica — serie A — la cantano i tifosi della CurvaNord, i bambini con i cappellini rosa, mentre i giocatori, dal Trentino, non la pronunciano mai.
Probabilmente per scaramanzia, come quando Lucioni dice: «Speriamo di vivere un’annata in cui tutto vada per il verso il giusto per un grande obiettivo». Brunori, al centro del quadretto, guarda il suo popolo e promette: «Qui stiamo facendo un gran lavoro, sappiamo che a Palermo fa molto caldo, ma non vediamo l’ora di abbracciare i nostri tifosi». E poi prende la parola Di Mariano, applauditissimo dai suoi concittadini: «L’ho sempre detto, essere palermitano è un orgoglio e non vediamo l’ora di rivedere il nostro dodicesimo uomo al “Barbera”». Questa è la Palermo rosanero a tre settimane dall’esordio in Coppa Italia.
Ma oggi, in Trentino, a più di mille chilometri di distanza, è la giornata dell’amichevole di lusso con il Bologna di Thiago Motta, che si giocherà alle 18 nello stadio di Rovereto. È una partita d’altri tempi, che in serie A si è giocata 50 volte, con un bilancio di parità perfetta (17 vittorie per entrambe e 16 pareggi), l’ultima delle quali in aprile del 2017 quando al “Barbera” finì per 0-0, nell’anno in cui il Palermo di Zamparini retrocedeva per l’ultima volta. Senza dimenticare la grande delusione della finale della Coppa Italia del 1974 vinta da Giacomo Bulgarelli e compagni ai calci di rigore. Ma questa volta è un’amichevole estiva (nonostante il settore ospiti dei rosanero sia già sold out da giorni), e per Eugenio Corini è l’occasione di riproporre il 4-3-3, provato con insistenza nel ritiro di Ronzone e già testato nelle partite contro Bassa Anaunia e Virtus Verona. La novità rispetto alla sconfitta contro i veneti è che il tecnico rosanero questa avrà più scelta, perché ha recuperato Aurelio, Stulac e Mateju.