Repubblica: “Palermo. I progetti sono da rifare, lavori fermi da un anno. Così il velodromo muore”
L’edizione odierna di “Repubblica” parla dei lavori fermi al Velodromo di palermo
C’era una volta, nella quinta città d’Italia – scrive il quotidiano – la più grande struttura sportiva dopo lo stadio “ Barbera”, che dopo 5 anni di inagibilità vedeva finalmente la luce, con il campo nuovo, la tribuna nuova e persino due concerti in grande stile. Sembra l’inizio di una favola e , in effetti, di favola si tratta. Dodici mesi fa, per l’inaugurazione e il ritorno dello sport – dal football al rugby al calcio femminile – mancavano poche settimane di lavori e collaudi generali. Ma dopo gli annunci, il Velodromo che porta il nome di Paolo Borsellino, è rimasta com’è, pietrificato a pochi metri dal traguardo. Adesso si scopre perché: i progetti per rifare il campo e la tribuna sono sbagliati, sono da rifare. Almeno è questa la versione ufficiale del Comune. A febbraio saranno passati 30 anni dalla sfida inaugurale tra il Michael Hübner e l’italiano Claudio Golinelli, con benedizione del cardinale Pappalardo e preludio del campionato del mondo di ciclismo su strada del 1994. Le cronache di allora raccontano dei problemi di agibilità, ma il velodromo, costruito con la pioggia di miliardi post anni Mondiali del ‘ 90, funzionava. L’impianto aveva una moderna pista in legno e dodicimila posti a sedere, perfetti per le partite di calcio dell’Universiade del 1997 e poi, negli anni , per il football e il rugby. Sono passati 30 anni e la città rivuole il suo velodromo – conclude il quotidiano -.