L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul nuovo campo da calcetto dello Sperone grazie a Cesare Cremonini.
Palla al centro, fischio d’inizio e via. Il prato verde del campetto sportivo di via Pecori Giraldi ha il colore vivo della speranza che corre negli occhi dei bambini del quartiere Sperone. «Bello avere un campo di calcetto dove non cadere — dice Simone, 10 anni — solitamente gioco in strada, tra le buche». Adesso tirare un pallone in porta sembra un sogno, correndo su e giù per un campo regolamentare di calcio a cinque, 20 metri per 30. È il primo e unico campo sportivo all’aperto del quartiere. E nasce dentro la scuola, presidio fondamentale di lotta alla dispersione per quasi 1200 bambini che all’istituto comprensivo “Sperone Pertini” hanno trovato più di un centro educativo.
Ieri mattina, urla di festa e striscioni colorati hanno dato il bentornato al cantante bolognese Cesare Cremonini, circondato come un papà famoso da 600 studenti della Pertini: «In questo momento lo Sperone è l’unica trincea del futuro per questi bambini — dice Cremonini —. La scuola è una cosa così importante e preziosa da riguardare tutto il nostro Paese. Credere nelle nuove generazioni che vivono in contesti periferici difficili significa dare loro strumenti e speranza» Il campo sportivo dello Sperone sarà aperto tutti i pomeriggi, dalle tre alle cinque, e sarà utilizzato dagli alunni per allenamenti e partite di calcio maschile e femminile. «L’obiettivo è quello di aprirlo al quartiere, magari con la collaborazione di volontari o genitori — dice Antonella Di Bartolo, preside dell’istituto “Sperone-Pertini — questa è una opportunità in più per sfruttare al meglio i nostri luoghi. La scuola è spazio pubblico ed è a servizio del territorio. Allo Sperone manca una idea di progetto per il quartiere»