L’edizione odierna di “Repubblica” parla della situazione di alcuni commercianti di Palermo colpiti dal Coronavirus. Come nel caso di Gaetano romeres, che dal 1890 ha il ristorante “La casa del brodo”, «Il ristorante è della nostra famiglia da sempre, da quattro generazioni — racconta — prima di noi c’era mio nonno che ha lavorato fino all’ultimo, non voleva lasciare i fornelli. Io sono entrato prima in cucina e poi, dal 1998, ho cominciato a gestirlo insieme con mia madre e mia sorella. Sono proprietario e chef». Il 12 marzo a causa dell’emergenza ha dovuto chiudere e un mese dopo non gli resta più niente. «Metà dei locali sono in affitto: per fortuna il proprietario ha capito la mia difficoltà e ha bloccato il pagamento del canone — racconta — ma c’erano i fornitori da saldare, le utenze, le spese di sopravvivenza e non mi è rimasto più un euro. Non sono in grado di sostenere questi giorni di chiusura e non so come potrò mai riaprire senza liquidità». Romeres aspetta di sapere di più sui prestiti a zero interessi promessi dal governo. « Ma ho paura che non ce la faremo comunque. Dopo 130 anni. Non posso crederci, eppure è così».