L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione dei stabilimenti balneari. Anche i lidi vogliono il permesso di riorganizzare uno dei settori-chiave dell’economia siciliana. Bisogna avere istruzioni specifiche: quali dispositivi di protezione devono indossare i bagnini? Servono le mascherine? È tutto molto complesso. «Questi accorgimenti — mette le mani avanti Firullo — non fanno per noi. Possiamo garantire distanze di tre metri e mezzo fra un ombrellone e l’altro senza strutture artificiali». Comunque sia, il punto è decidere in fretta: «Noi dell’Italo-Belga — constata Gristina — abbiamo un protocollo organizzativo che ci aiuta e quindi possiamo garantire la stagione balneare nonostante il ritardo. Non per tutti però è così facile. Le modalità operative saranno probabilmente diverse. Serve tempo per organizzarsi, ma anche per capire se l’investimento possa essere ammortizzato». L’obiettivo è richiedere la proroga della concessione fino al 2033, una facoltà concessa ai lidi dopo il dibattito sulla direttiva Bolkestein che ha di fatto congelato le gare.