L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo Femminile.
Il primo punto in campionato era arrivato in trasferta con il Pro Sesto. Domenica per il Palermo calcio femminile è arrivata anche la gioia della prima vittoria stagionale in serie B contro il Cesena. Le rosanero, allenate da Antonella Licciardi che ha nel suo staff l’ex bomber della Ludos Grazia Buttaccio fresca del patentino da allenatore Uefa A, sono in serie positiva da due partite dopo un inizio stagione con quattro sconfitte di fila. Dopo la promozione trionfale della stagione scorsa l’impatto con il campionato è stato duro per la società di Cinzia Valenti. A partire dal rischio di non iscriversi al torneo per mancanza di impianti sportivi. Alla fine la quadratura del cerchio si è trovata con il Comune di Carini che ospita le partite delle rosanero al “ Pasqualino Stadium”.
Qualche tifoso si è chiesto come mai, visto che le rosanero fanno parte della Polisportiva virtuale del Palermo maschile e ne condividono logo e maglie ufficiali, non giochino al “ Barbera”, ma il manto erboso dell’impianto di viale del Fante è già sotto stress con una sola formazione, figurarsi con due. E poi l’utilizzo da parte di altri club non rientra nell’accordo di gestione dell’impianto. Già, perché, il Palermo femminile è una società a sé stante rispetto al club di Dario Mirri.
Sono troppo alti i costi di gestione per una realtà che non si può nemmeno paragonare al mondo maschile per introiti e che per spese di trasferte vale tanto quanto quella di una squadra di A maschile. Senza contare l’obbligo di partecipare alle competizioni giovanili per la Primavera che affronta trasferte lunghe come quelle della prima squadra. Per questo motivo il Palermo femminile ha lanciato una campagna di raccolta fondi: sulla piattaforma it.sponsor.me/ASDPalermoCalcio-Femm è possibile effettuare una donazione. L’obiettivo è di raggiungere 10 mila euro e sono già stati raccolti, grazie a venticinque sostenitori, 2.780 euro.