Repubblica: “Palermo, esame di riparazione da A. Dalla promozione passa la stabilità futura del club”

“Come uno studente agli esami di riparazione quando gli altri compagni sono già stati promossi. Il Palermo di Roberto Stellone debutta stasera alle 21 ai play- off in semifinale sul campo del Venezia con il peso di almeno due materie da recuperare: competitività e affidabilità. La prima è mancata nella fase cruciale della stagione, la seconda è stata il filo conduttore di tutto il campionato con i tantissimi infortuni che hanno colpito per quasi una cinquantina di volte tutta la rosa fra problemi muscolari e traumatici. È inutile girarci intorno, andare in serie A è un obbligo: sia perché ad inizio stagione il proprietario Zamparini aveva detto che il Palermo sarebbe stato promosso con dieci punti di vantaggio sulla seconda, ma soprattutto perché dalla A passa la stabilità futura del club. E in questo contesto il campionato si è divertito a mettere sulla strada del Palermo di Zamparini il Venezia che solamente adesso si sta riprendendo da tutte le vicissitudini societarie passate dopo l’abbandono dell’imprenditore friulano nel 2002 proprio per approdare in Sicilia. Al di là delle considerazioni che ruotano attorno alla partita, i protagonisti saranno i giocatori e per i rosanero quella di stasera sarà un esame tosto. Sia perché la squadra non gioca una partita ufficiale dal 18 maggio, sia perché l’ultima volta il Palermo è uscito dal “ Penzo” con le ossa rotte. Un 3- 0 netto che è costato il posto a Bruno Tedino. L’ex allenatore rosanero nelle ore precedenti a quella partita si era ritrovato commissariato dall’arrivo di Adriano Bacconi, cacciato anche lui dopo Venezia, con il quale non aveva condiviso praticamente nulla delle decisioni prese nel prepartita e durante i novanta minuti. Da quella sconfitta è iniziata l’era Stellone. Anche lui da oggi si gioca molto del suo futuro. «Sono arrivato da poco più di un mese – dice Stellone – grazie allo spirito di sacrificio dei ragazzi abbiamo fatto allenamenti lunghi per inculcare i nostri concetti nel più breve tempo possibile. Ma in un mese adesso non puoi fare quello che riesci a fare in un mese di ritiro a luglio. Al di là degli accordi, il contratto conta poco. La mia intenzione era ed è quella di andare in A. Prima pensavo di riuscirci direttamente, adesso attraverso i play- off. La squadra è stata costruita per vincere il campionato e devo portare a termine quello che era stato fatto di buono fino a prima del mio arrivo, perché anche con Tedino la squadra stava giocando bene, ha avuto un periodo di risultati negativi, ma stava facendo un ottimo campionato. Al di là del fatto se sarò ancora l’allenatore del Palermo o meno voglio andare in A».”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.