Repubblica (Palermo): “Emergenza Coronavirus. Un “piano Marshall” per la sanità siciliana. Ospedali, è corsa per prepararsi al picco”
L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sulle misure per arginare l’emergenza Coronavirus in Sicilia. Un “piano Marshall” per la sanità con duemila posti letto dedicati all’emergenza Covid e altri duecento di Terapia intensiva. È questo il piano B del governo Musumeci, che ieri ha riunito per la prima volta il comitato scientifico dei 14 “saggi” nominati dal presidente, alla luce delle nuove stime riservate del ministero e dell’Istituto superiore di sanità che prevedono il picco in Sicilia fra il 4 e il 10 aprile, con mille ricoverati. Una previsione che ha costretto la Regione a rivedere il piano iniziale da mille posti letto e 150 di Rianimazione, al momento peraltro non ancora a regime: al Covid Hospital Partinico solo una parte dei posti letto è attiva, a Palermo è in corso la ristrutturazione dell’ex Imi, a Catania è in corso la riapertura di una palazzina dismessa dell’ospedale Vittorio Emanuele. Ancora nessun ricovero all’ospedale di Partinico, nonostante dallo scorso venerdì i reparti siano stati chiusi e trasferiti altrove. A oggi il pronto soccorso è utilizzato solo per effettuare i tamponi ai casi sospetti e l’ospedale è un cantiere aperto per adeguare alcuni reparti. Lunedì medici e infermieri si sono radunati fuori per protestare contro i vertici aziendali che non avrebbero garantito la massima sicurezza. Molti dubbi sull’opportunità di estendere i tamponi a tutti i sanitari, ipotesi ventilata ieri da Musumeci. Secondo le linee guida ministeriali, il tampone va eseguito infatti solo in presenza di sintomi. «Estenderlo a tutti — spiega un esperto dell’unità di crisi — significa che la metà dei medici verrebbe messo in quarantena, soprattutto tra anestesisti e rianimatori, e fra un mese non avremo più medici. Un medico asintomatico “ positivo” mette in atto precauzioni per non contagiare». A Palermo, intanto, il pronto soccorso dell’ospedale Cervello è destinato esclusivamente a pazienti con problemi respiratori, buona parte dell’edificio A è riservato a malati affetti da coronavirus, con una cinquantina di posti, e ieri hanno chiuso i battenti il pronto soccorso pediatrico e l’Ortopedia pediatrica (trasferiti in parte al Di Cristina, in parte a Villa Sofia) per far posto ad altri pazienti Covid. Al Civico sono 18 i posti di Rianimazione dedicati a pazienti colpiti dall’infezione.