Repubblica (Palermo): “Emergenza Coronavirus, Sicilia in ginocchio. Ruggero Razza «Siamo pronti, presto più medici e posti letto»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Ruggero Razza, assessore alla Salute della regione Sicilia: «Bisognava adottare prima le misure restrittive per limitare l’esodo dal Nord, ma la Sicilia ha un piano per affrontare migliaia di contagi». Dopo un tour de force a Palazzo d’Orleans — l’ennesimo dall’inizio dell’emergenza coronavirus — alle 17 l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha sul tavolo la bozza di delibera da presentare oggi in giunta: 150 posti letto in più di Rianimazione in dieci giorni, assunzioni lampo di medici e infermieri, mascherine e ventilatori per gli ospedali.
Una corsa contro il tempo, anche se in Sicilia i casi sono pochi. Qual è il “punto di crisi” del nostro sistema? «La proporzionalità della malattia presenta caratteristiche simili in ogni regione: a una data percentuale di positivi, corrisponde una percentuale di ospedalizzati. E la Sicilia al momento è preparata ad affrontare i casi che ha. In vista dell’aumento, stiamo attivando 150 posti letto in Anestesia e Rianimazione e sono in arrivo monitor e ventilatori polmonari. Abbiamo già riservato numero significativo di posti letto di Terapia intensiva ai casi di Covid-19. Solo al Civico ne abbiamo 18, e già oggi Palermo è in grado di gestire centinaia di eventuali casi. Siamo in linea con le altre regioni e con loro lavoriamo per approvvigionarci di materiali». Eppure i medici denunciano che mancano persino guanti e mascherine. È così? «Hanno ragione. Lo abbiamo fatto presente alla Protezione civile nazionale, che ha il compito di distribuire i dispositivi in tutto il Paese. Il ministero ha dato notizia di un approvvigionamento di un milione di mascherine al giorno. La quota per la Sicilia è da stabilire secondo il fabbisogno rappresentato dalle singole aziende. Entro venerdì arriveranno i primi dispositivi di protezione personale. Ci auguriamo che arrivino anche monitor e ventilatori. Nel frattempo abbiamo già fatto una gara autonoma bandita dall’ospedale Cannizzaro di Catania e ci siamo procurati dieci ventilatori in più da distribuire ai vari ospedali». Servono anche anestesisti e infermieri, già pochi in tempi di pace. Dove li troveremo? «Presenterò alla giunta una delibera che individua tre ospedali capofila: oltre al Cannizzaro per gli acquisti di attrezzature, l’Asp di Palermo per i bandi di infermieri e operatori socio-sanitari e il Policlinico di Messina per il reclutamento dei medici. Non solo infettivologi, anestesisti e pneumologi ma anche altre altre figure. I bandi sono aperti agli specializzandi di quarto e quinto anno. Sono fiducioso che molti professionisti risponderanno all’appello». Chi metterà i soldi? «Il governo Conte ha stanziato 650 milioni per tutta Italia. Se verranno ripartiti in base al criterio d’accesso al fondo sanitario nazionale, alla Sicilia toccherà l’8 per cento: oltre 50 milioni. Non sarebbe così necessaria la compartecipazione della Regione alla spesa. Ma alcune regioni hanno pagato più di altre il prezzo del contagio, bisognerà tenerne conto nel distribuire le risorse». Il governatore ha parlato di una nave-ospedale con cento posti letto. È realizzabile? E in quanto tempo? «Un armatore ci ha dato la sua disponibilità. Ma si tratta di uno scenario lontano. Per ora siamo al piano B, con aree dedicate negli ospedali. A Palermo il Cervello ha dato una disponibilità di 50 posti letto e si sono fatti avanti anche gli ospedali dell’Asp. Si lavora per attivare gli ospedali dismessi, come una palazzina del Vittorio Emanuele di Catania. Prevediamo a regime mille posti letto dedicati». Finora lo sforzo lo ha sostenuto solo il sistema pubblico. E i privati convenzionati?
«L’Aiop, associazione italiana dell’ospedalità privata, ha già dato la sua disponibilità di posti letto in Terapia intensiva e altre discipline. Il servizio sanitario è unico e c’è un clima di collaborazione positivo».
Tutto perfetto, sulla carta. Ma non dovevamo pensarci prima? «Ci abbiamo pensato con i tempi giusti. Non abbiamo inseguito il virus, semmai proviamo a precederlo. E in questo momento siamo pronti all’emergenza che c’è. Se domani avremo mille contagi, saremo pronti ad affrontarne mille.Possiamo farcela entro fine marzo».
Vi preoccupa il rientro dei 20mila siciliani dal Nord? «Ventimila sono quelli che si sono registrati al portale. Ci rassicura che in molti si siano attenuti alle regole. La Sicilia è l’unica Regione che ci ha pensato per tempo. Certo, sarebbe stato più opportuno adottare i provvedimenti restrittivi a livello nazionale in maniera anticipata, come aveva sostenuto il presidente Musumeci chiedendo ai turisti del Nord di evitare gli spostamenti e ricevendo critiche da più parti».