Repubblica: “Palermo eliminato. Addio a De Zerbi, al suo posto c’è Corini”
“Il Palermo perde con lo Spezia e Roberto De Zerbi perde la panchina. Il presidente Zamparini, che lunedì scorso aveva salvato il tecnico, adesso ha deciso di cambiare e di affidare la panchina ad Eugenio Corini. «È stato uno spettacolo penoso – dice al telefono Zamparini – Penosa la squadra e penoso l’allenatore. Il giorno prima della partita gli avevo mandato un sms dicendogli che non m’interessava nulla della partita con la Fiorentina e che quello con lo Spezia era un passaggio molto delicato dal punto di vista psicologico. Per questo motivo gli ho chiesto di fare giocare tutte le prime linee. E lui cosa ha fatto? Ha schierato una squadra con tante riserve. Sono certo che lo ha fatto per farci cacciare e, a questo punto, chiederò la risoluzione del contratto per gravi inadempienze. Sono molto deluso perché questa, più che un offesa a me, è un’offesa al pubblico di Palermo e alla sua passione». La storia tra il Palermo e De Zerbi finisce così nel peggiore dei modi. Adesso, più che i giocatori, scenderanno in campo gli avvocati perché c’è un contratto oneroso con tanto di clausola anti licenziamento che Zamparini vorrebbe rescindere. Ma, al di là di come andrà a finire quella che sembra prospettarsi come una causa di lavoro tra il Palermo e De Zerbi, c’è la certezza che a Firenze non sarà il tecnico bresciano a guidare la squadra. Fare il toto allenatore, questa volta, è stato un esercizio piuttosto semplice. Zamparini, in passato, ha ricevuto una serie di no: da Reja, a Mandorlini a De Biasi. La rosa si è così ristretta a due nomi. Quelli di Ballardini e Corini, ma con Ballardini, Zamparini ha litigato a settembre scorso e il rapporto tra i due non è mai stato ricucito. Ecco quindi che il presidente del Palermo ha virato dritto su Eugenio Corini. Il capitano della promozione e del Palermo europeo è amatissimo dalla gente e potrebbe essere anche una carta da mettere sul tavolo nella distensione tra i tifosi e la squadra. E visto che domenica il Palermo tornerà in campo, la svolta tecnica arriverà già oggi e a Firenze ci sarà Corini sulla panchina dei rosanero. Una situazione quindi in continua evoluzione che nasce dall’ennesima sconfitta dei rosanero. Sì, perché il Palermo ha deciso di non fare eccezioni. Perde in Coppa Italia così come perde in campionato e, quella arrivata ai rigori contro lo Spezia, è l’ottava sconfitta di fila della formazione rosanero allenata da De Zerbi. È finita 5 a 4 per lo Spezia, ma il giudizio complessivo sulla prova offerta dal Palermo non sarebbe cambiato se Balogh avesse mandato dentro il rigore della possibile vittoria e se dopo di lui non avesse sbagliato anche Goldaniga. Non sarebbe cambiato perché il Palermo di ieri è sembrato una squadra di metà classifica di serie B. Un po’ come lo Spezia di Mimmo Di Carlo nel campionato cadetto occupa la nona posizione e al “Barbera” è stata di gran lunga la squadra più pericolosa, la squadra che, al di là del fatto che la qualificazione sia arrivata solo ai rigori, ha meritato il passaggio del turno. Lo ha meritato perché ha creato di più, perché ci ha creduto di più, perché ha giocato meglio. Roberto De Zerbi che lunedì dopo la sconfitta con la Lazio aveva salvato la panchina praticamente per mancanza di alternative valide, adesso è ancora una volta spalle al muro. «Quando sono arrivato – dice – sapevo che avremmo lottato per la salvezza. Non ho mai pensato di andare via perché voglio combattere anche se posso rischiare di bruciarmi. Il sangue mi ribolle dentro. Non è bello metterci la faccia su ogni sconfitta. Quando fai il tuo lavoro al massimo non puoi rimproverarti niente». De Zerbi dice di fare il massimo, ma se questo è il massimo che la squadra riesce a mettere in campo c’è da stare freschi. L’eliminazione per mano dello Spezia ricorda per certi versi quella dello scorso anno arrivata per mano dell’Alessandria. In quel caso pagarono i giocatori con l’esclusione dalla rosa di Daprelà, Maresca e Rigoni. Alla fine il Palermo riuscì a salvarsi all’ultima partita. Perché ciò accada anche quest’anno serve un miracolo calcistico visto che il Palermo attuale sembra lontano parente di quello, pur scarso, dello scorso anno. Questa volta a pagare sarà De Zerbi che ha battuto ogni record negativo e che, paradossalmente, aveva battuto anche un singolare primato: quello di restare sulla panchina rosanero anche dopo sette sconfitte di fila in campionato. Fatale gli sarà l’ottava, quella rimediata in Coppa Italia. «C’è rammarico perché commettiamo degli errori ingenui e non possiamo pretendere di trovare sempre delle scuse – dice De Zerbi – Alcuni dei miei giovani giocano con paura». Adesso tocca a Corini che da anni sognava di potere sedere sulla panchina del Palermo. Per il “Capitano”, che ha già compiuto un miracolo sportivo a Verona salvando il Chievo, la grande occasione della sua carriera”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.