L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’effetto Barbera svanito per il Palermo.
Se segni solo un gol nelle ultime quattro partite in casa, dove in 9 gare hai vinto appena tre volte, significa che tra le mura amiche c’è un problema. Anche perché, nel fortino “Renzo Barbera”, il Palermo, aveva costruito le sue fortune della cavalcata vittoriosa della serie C: un’imbattibilità di 29 gare – che poi sono diventate 31 con le vittorie di agosto in coppa Italia e nella prima giornata in B contro il Perugia – frutto di ben 42 gol segnati e solo 9 subiti nel solo campionato. Quest’anno, invece, un’affluenza da record di più di 18mila spettatori di media a partita, non è bastata al Palermo di Corini per trasformare il proprio rendimento casalingo nell’elemento trainante del suo percorso.
Il primo tempo contro il Como è stato probabilmente il migliore della stagione per gioco, personalità e aggressività, ma nel secondo la spinta del Palermo si è spenta, i cambi non hanno inciso e per la quarta volta i rosanero non sono riusciti a segnare nemmeno una rete davanti al proprio pubblico Eppure, contro i lariani si è materializzata la difficoltà di questa squadra a trovare la via del gol. Se la media delle reti in casa della serie C è andata ben oltre i due gol a partita, in questa prima parte del campionato cadetto i rosa hanno segnato 9 reti, una media perfetta di una a partita, ma sono rimasti a secco quasi la metà delle volte.