L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida a distanza tra Palermo e Savoia. Nella prossima giornata, le due squadre scenderanno contemporaneamente in campo alle 15: la capolista Palermo in casa contro l’Fc Messina e il Savoia in Campania contro la Cittanovese. Nei giorni scorsi, l’orario sfalsato fra le due concorrenti aveva alimentato dissapori tra i dirigenti. «Leggo stupito — aveva detto l’amministratore delegato del Palermo Rinaldo Sagramola — del malizioso commento del Savoia a proposito dei rigori concessi a nostro favore. Alimentano ad arte un clima di sospetto che non ha ragione di essere. Ad ogni modo, per rispetto della serietà del torneo, anziché montare inutili polemiche, sarebbe meglio che la smettessero di giocare in orari diversi rispetto a quelli previsti dal calendario». I torresi, dal canto loro, continuano a sottolineare che chiedono il posticipo solamente per avere un afflusso di pubblico maggiore, perché rispetto al Palermo, giudicato dal Savoia appetibile per gli sponsor più di quanto non accada ai campani, l’unico mezzo di sostentamento economico arriva dal botteghino. «Noi vorremmo giocare sempre in contemporanea — spiega Sagramola — per azzerare le voci non simpatiche che accompagnano queste differenze di calendario. Vorrà dire che se il Savoia giocherà alle 15, giocheremo anche noi alle 15». Più di una volta il presidente Alfonso Mazzamauro ha alimentato sospetti e fatto allusioni sia in occasione dei calci di rigore concessi al Palermo. «Abbiamo a che fare — dice Sagramola — contro un avversaria molto strutturata, il Savoia ha una gran bella squadra. È una formazione ottimamente allenata, un’avversaria temibile e l’ha dimostrato quando è venuta a giocare qui a Palermo. Il Savoia è molto più esperto di noi a proposito di questi campionati e lo sta dimostrando di domenica in domenica con i risultati che ottiene. Sarà una lotta serrata fino all’ultima giornata».