Repubblica: “Palermo e Parma la sfida dei doppi ex degli anni d’oro. Da Amauri a Simplicio, da Bresciano a Lucarelli tantissimi gli incroci”

“A guardare le rose attuali il peso degli ex è perfettamente bilanciato. Saranno due per parte, infatti, i giocatori di Palermo e Parma che domenica alle 15 si presenteranno al “Barbera” da avversari rispetto ai colori indossati in precedenza. Fra i rosanero ci saranno Gaetano Monachello, che ritornerà a disposizione di Tedino dopo l’infortunio, e che nel settore giovanile gialloblu è cresciuto nella stagione 2011/2012 prima di iniziare a girare per l’Europa, e Andrea Rispoli, 16 presenze e un gol in sei mesi dal luglio 2014 al gennaio 2015. Ritorneranno al “Barbera” Alessandro Lucarelli, difensore del primo Palermo di Zamparini nel 2002/2003 con 30 presenze in B e una promozione in serie A appena sfiorata, e Gianni Munari che ha messo insieme solamente 5 presenze in totale in sei mesi di rosanero fra il luglio 2006 e in gennaio 2007, ma nessuna in campionato, visto che ha indossato la maglia del Palermo due volte in Coppa Italia e tre in Coppa Uefa.

Ma storie di incroci fra i due club ce ne sono tantissime. Alcune riguardano meteore come Francesco Parravicini, Zouhair Feddal e Paolo Hernan Dellafiore, altre sono di doppi ex che sono rimasti legati alle due tifoserie: fra questi Mark Bresciano e Fabio Simplicio. Entrambi passati dall’Emilia alla Sicilia nell’estate del 2006 e rimasti in rosanero per quattro stagioni. L’australiano arrivò a Palermo in cambio di Budan e Ciaramitaro; il cartellino del brasiliano, invece, costò a Maurizio Zamparini 5,5 milioni di euro. Bresciano ha messo insieme 104 partite e 12 gol, uno più importante dell’altro (basti pensare ai gol a San Siro contro il Milan) festeggiati con la sua famosa statua; Simplicio di presenze ne ha messe insieme 129 impreziosite da 21 reti. Igor Budan, invece, a Parma di partite ne ha giocate 50 segnando 20 gol e pur arrivando in prestito dal Palermo fino a quel momento non aveva mai indossato la maglia rosanero. Lo farà poi in seguito complessivamente per 63 volte (12 gol realizzati) in due momenti diversi. E poi ancora da dirigente per un anno fra il 2013 e il 2014. Il rimpianto più grande del croato è forse il gol mangiato incredibilmente nella partita spareggio contro la Sampdoria che avrebbe potuto schiudere le porte della Champions ai rosanero. Maurizio Ciaramitaro, invece, a Parma ci è rimasto solamente sei mesi, ma è stato proprio lì che ha fatto il suo esordio in serie A.

Nella stessa stagione in cui sono arrivati Bresciano e Simplicio arrivò a Palermo anche Amauri. L’attaccante italobrasiliano resterà in rosanero per due stagioni segnando 23 gol in 52 partite. Il suo primo tesseramento in Italia fu proprio con il Parma, poi il giro d’Italia da Piacenza a Messina, passando per Chievo e Palermo prima di tornare ancora a Parma dopo la parentesi negativa alla Juventus. In gialloblu in totale nelle sue tre esperienze ha messo insieme 79 presenze e 27 reti.

Senza contare Mattia Cassani, Antonio Nocerino e Cristian Zaccardo che in momenti diversi hanno fatto tutti lo stesso percorso da Palermo a Parma. Percorso inverso, invece, quello di Simone Barone che è cresciuto in Emilia e a Palermo è diventato campione del Mondo. Un po’ quello che è successo ad Alberto Gilardino che ha iniziato a suonare il suo violino in gialloblu dove è diventato campione del Mondo, poi ha salvato i rosanero segnando con la maglia del Palermo i suoi ultimi gol in serie A prima di essere scaricato dalla società di viale del Fante. L’elenco, relativo solamente alle stagioni recenti, è davvero lungo: si va da Stefano Morrone fino a Matteo Guardalben, portiere del primo campionato di A dell’era Zamparini, passando per i vari Andrea Gasbarroni e Afriye Acquah, il primo finito in serie D, il secondo cresciuto nel Palermo e oggi al Torino in A”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.