Repubblica: “Palermo e lo stupro. La Vucciria blindata diventa un deserto: «Compà è chinu i sbirri»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo stupro di Palermo e il blitz in Vucciria.

La Vucciria nell’ultimo sabato d’agosto appare spenta, senza giovani, senza musica. Sembra un quartiere evacuato dopo un sisma. Una coppia è seduta al tavolino di uno dei locali della discesa dei Maccheronai. Poco più avanti, tre ragazze parlano ad alta voce di una lite condominiale. Intorno è il deserto o quasi. Spariti gli ambulanti abusivi con i loro carretti di superalcolici in piazza Caracciolo, sono spariti anche i ragazzi. Diciassette mezzi fra auto e camionette delle forze dell’ordine schierati già da venerdì sera fra via Roma, piazza San Domenico e corso Vittorio Emanuele hanno spento la movida di quello che, fino a qualche giorno fa, era il regno dell’alcol a poco prezzo, dove si arginava a fatica il fiume di gente con shot da un euro di vodka scadente in una mano e bicchieri con superalcolici di sconosciuta provenienza nell’altra.

Perché è questo che attira della piazza senza regole né limiti, l’alcol alla portata di tutti, studenti squattrinati e lavoratori alle prime armi, picciotti di periferia e rampolli del centro, uniti in un non luogo in cui può accadere di tutto, in quelle sere in cui il tutto non ha limite. «Queste le abbiamo prese con meno di 10 euro in un market di via Maqueda», dice Francesco, 16 anni, indicando due bottiglie di vodka e diverse lattine di red bull. «Certo in Vucciria spendiamo meno, però queste bottiglie le abbiamo prese a un ottimo prezzo. Non c’è neppure la musica in Vucciria, non ha senso andare lì».

La presenza delle forze dell’ordine ha impedito agli ambulanti abusivi di schierare i loro carretti pieni di superalcolici al centro della piazza. Non si sono fatti vedere, non se ne sono visti neppure nelle vie limitrofe. Uno, giunto in via Roma ha girato  l’angolo e si è dileguato. Niente carretti, niente casse acustiche. I ragazzi se ne fanno una ragione, acquistano l’alcol nei market aperti fino a tardi e vanno a stendersi sul prato della Magione. L’ingresso della Taverna Azzurra rimane deserto per tutta la sera, in genere manca lo spazio vitale per poter passare. Ieri c’erano una dozzina di uomini tra poliziotti e carabinieri in divisa che presidiavano piazza San Domenico, già dalle 18, e per tutta la sera. «Devono farsi vedere dopo ciò che è successo a quella ragazza, la situazione andrà scemando», fa spallucce Giovanni, 19 anni, indicando gli agenti. Viene da Brancaccio, la periferia in cui don Pino Puglisi, si batteva per togliere i ragazzi dalla strada.