Repubblica: “Palermo e Fc Messina ai piedi di Martin e Aladje: «Vogliamo vincere»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul momento di Palermo e FC Messina, riportando le dichiarazioni di Martin e Aladje. Se quella sera di estate Martin non avesse incontrato per caso un amico di famiglia probabilmente non giocherebbe nei rosanero. Fra una chiacchiera e l’altra dice al suo amico che non è soddisfatto delle proposte ricevute e butta lì per caso un «perché non parli di me a Sagramola». Dopo pochi giorni il Palermo lo ha contattato e lui ha accettato subito. Il 25 agosto, giorno del suo trentunesimo compleanno, ha firmato il contratto con i rosanero. «Non ho avuto dubbi, ho guardato la tradizione, la piazza, lo stadio fantastico e i campioni che ci hanno giocato. Non mi interessava nulla se la prospettiva era quella di giocare in D e non ne ho fatto nemmeno una questione di soldi. L’aspetto economico per fortuna non è un problema e la serie D mi ha riportato indietro nel tempo». Fu proprio Francesco Guidolin a farlo esordire nel Monaco. Poi la sua carriera ha preso una piega che non si aspettava: dopo Middlesbrough sparisce dai radar del grande calcio, andando prima a Losanna e poi in Norvegia al Sandnes e al Lillestroem. Nel 2017 un altro segnale del suo futuro in rosanero è stato l’incontro con Kyle Lafferty negli Hearts in Scozia. Dopo il debutto di Marsala l’attaccante nordirlandese lo ha chiamato per congratularsi con lui: fra i due si è stabilita una bella amicizia e nella stagione in cui hanno giocato insieme erano gli artefici degli scherzi per tutti i compagni: «Mi sono stancato di girovagare, non è nel mio carattere. Il Palermo è una squadra all’altezza della situazione e ha voglia di vincere. La storia del Palermo mi assomiglia, si potrebbe dire che è il riassunto delle mie esperienze. Durante la mia carriera ho sbagliato alcune scelte e avuto accanto persone che non mi hanno consigliato bene. Adesso voglio solo ripartire con il piede giusto».
Ibrahimovic come idolo, Alberto Aladje, attaccante portoghese ma di origini guineane, non poteva sognare un esordio migliore con l’FC Messina. Tre gol in appena nove minuti nel 4-2 maturato contro la Palmese. Con il fantasista Carbonaro e l’ex attaccante del Trapani Dambros forma un reparto con tutte le carte in regola per rilanciare lo storico club, rinato grazie all’imprenditore Rocco Arena. Nel 2013 l’obiettivo dell’ariete era il mondiale under 20, dove realizzò 3 gol in 4 partite raggiungendo gli ottavi di finale. A supportarlo e fornirgli assist i vari Joao Cancelo, oggi al Manchester City e lo scorso anno alla Juventus, André Gomes, in prestito all’Everton dal Barcellona, e Joao Mario, alla Lokomotiv Mosca in prestito dall’Inter. Ma la stella di quella squadra era proprio Aladje. Alla fine il mondiale lo vinse la Francia di Pogba, Umtiti, Areola, Veretout, Bahebeck, Lemina e Kondogbia, non certo gli ultimi arrivati. Fu il Padova il primo club italiano a credere in Alberto, prelevandolo dal settore giovanile dell’Academia Vitalaise, formazione della Guinea- Bissau. Con la Primavera fa faville, al punto che il Chievo Verona investe su di lui dirottandolo però in prestito all’Aprilia in Serie C. 4 gol in 29 partite, sufficienti per convincere il Sassuolo a puntare su Aladje, che si allena con la prima squadra, in Serie A, ma gioca regolarmente con la Primavera senza tradire le aspettative. Successivamente il trasferimento a titolo temporaneo alla Pro Vercelli, dove colleziona 3 presenze in Serie B, e diversi prestiti nel campionato di Serie C. In Serie D, in tre stagioni realizza 42 gol in 89 partite in quarta serie con le maglie di Ponsacco, Savona e Gavorrano: « Sono molto contento per la tripletta realizzata il giorno del mio esordio, ma sono ancora più contento per la vittoria. Dobbiamo lavorare tanto e migliorare, ma siamo sulla strada giusta. Siamo alla seconda gara di campionato, e soprattutto alla mia prima partita. É troppo presto ancora per fare bilanci, ma sicuramente si prospetta un campionato competitivo e livellato verso l’alto».