L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo scontro relativo al nuovo logo del Palermo. All’autore Danilo li Muli è stato rinfacciato di aver acquistato l’idea da una galleria on-line che vende loghi già pronti: « Non ho preso ispirazione da nessun altro marchio e non ho comprato immagini da banche dati. Questo logo è frutto di una comune analisi strategica volta a valorizzare i tratti salienti dell’identità di e del Palermo e usarli come ingredienti: aquila, ali, P di Palermo. E a ispirarmi sono stati i tratti grafici sedimentati nella mia storia personale: basta guardare i lavori di mio padre Gianni Li Muli che realizzò due autoritratti con un’iniziale incisa sul profilo e un occhio stilizzato. Ogni altra insinuazione, per quel che riguarda me e la mia agenzia è soltanto chiacchiera da bar ». Anche Lorenzo Barbera, dell’ufficio marketing del Palermo, si schiera a difesa dell’autenticità del logo.