Repubblica: “Palermo. Dal migrante al trans, ecco i discriminati degli “affetti stabili”. La protesta del Palermo Pride: «Il decreto che fissa le regole per gli incontri scava un ulteriore solco»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui discriminati dagli affetti stabili. Il movimento Palermo Pride protesta e chiede al governo di ritirare il decreto che impone a chi esce di casa di dire chi sta andando a trovare: «Possono chiederci di indossare la mascherina ma non possono decidere anche con chi dobbiamo indossarla», dice il coordinamento che venerdì alle 18,30 affronterà l’argomento in diretta Facebook con il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto al quale chiederà di sollevare il caso in Parlamento. «Potrebbero essere sottoposti a domande imbarazzanti che mettono a disagio – dice Luigi Carollo, portavoce di Palermo Pride – il decreto è una invasione nel campo della privacy. E le goffe precisazioni che sono seguite alle polemiche scatenate dalla questione “ congiunti”, rischiano di essere ancora più pericolose: che vuol dire chiedere alle forze dell’ordine di essere di maglia larga? Vuol dire lasciare tutto alla discrezionalità dei singoli. Ed è proprio nell’assenza di regole che nascono discriminazioni». A Palermo molti tra gay, lesbiche e trans non sono ancor usciti per paura o imbarazzo.