L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul giovane talento palermitano Ribaudo.
«L’Italia? Crede poco nei giovani. E anche per questo, ho deciso di partire. Avevo bisogno di nuovi stimoli e volevo fare una nuova esperienza». Il diciannovenne palermitano Salvatore Ribaudo ha fatto i bagagli e un biglietto aereo. Direzione? La Macedonia del Nord. Il talentuoso esterno siciliano, da una settimana, è un nuovo calciatore del Brera Strumica, la squadra fondata e presieduta da Goran Pandev, uno degli artefici del triplete interista del 2010. E tra pochi giorni comincerà la sua avventura nella Prva Makedonska Fudbalska Liga, la serie A macedone:
«Una scelta di vita – dice Salvatore – ma anche professionale. Mi ha voluto fortemente il mi ster Giovanni Valenti, che mi ha già allenato nell’Under 18 del Parma e con cui mi sono trovato alla grande. Mi ha fatto crescere tanto, di lui mi fido ciecamente e mi ha saputo valorizzare come nessun altro. E sicuramente è stato il miglior allenatore che abbia mai avuto. Seguendolo, riusciremo a toglierci belle soddisfazioni».
Nato a Palermo il 7 luglio del 2004, Ribaudo ha cominciato a giocare a calcio quando aveva appena 3 anni. Nella scuola calcio “Borgo Nuovo”. Prima di passare al Palermo e vestire i colori rosanero: «Sono nato e cresciuto nel quartiere di Borgo Nuovo e ho cominciato a tirare i primi calci proprio lì – racconta – All’età di 9 anni sono passato al Palermo e dopo 5 anni mi ha voluto il Parma e ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile emiliano. Sono rimasto lì fino ai primi 6 mesi della scorsa stagione prima di trasferirmi in Spagna, dove ho giocato con il Real Avila, in Tercera Division».