Repubblica: “Palermo Corsa a tamponi e vaccini la paura mette tutti in fila: «Vengono da noi dopo i pranzi di Natale»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla corsa a tamponi e vaccini dopo il Natale.
C’è la fila, la più lunga e affollata, sotto le tensostrutture bianche che portano al padiglione 20. È quella dei prenotati per la vaccinazione, quasi tutti per la terza dose: almeno due ore di attesa. Poi ci sono i capannelli e le persone sedute sui gradini e le panche che corrono di fianco. Armati di molta pazienza sono i non prenotati sempre per la terza dose: alcuni aspettano da più di quattro ore. Dopo il padiglione 20 decine di genitori e bambini, sembra più l’uscita da scuola che l’attesa in un hub vaccinale.
Accanto a questa folla le due file di auto piene di bimbi e anziani, di coppie e intere famiglie in attesa di fare un tampone anche perché in quasi tutte le farmacie le scorte sono esaurite. Prossime consegne fra ieri pomeriggio e stamattina.
L’hub della Fiera che fino a un mese fa era quasi deserto tanto che qualcuno ne aveva persino messo in dubbio l’utilità, in poche ore torna a riempirsi all’inverosimile e in questi giorni diventa la rappresentazione plastica della nuova emergenza Covid-19 come gli altri centri vaccinali siciliani, Messina e Catania in testa. La corsa al tampone adesso si incrocia con quella al vaccino, il timore del contagio e di Omicron si mischia alla necessità del Green Pass rafforzato che solo la terza dose garantisce. E così crescono anche disagi e tempi d’attesa: «Ho telefonato alla mia farmacia a Villabate – spiega Mariagrazia, in attesa della dose con marito e figlia – poi agli hub di Misilmeri e Bagheria ma nessuno mi ha risposto. Al numero nazionale di prenotazione mi hanno detto che non possono prenotare più per l’alto numero di richieste. Così eccoci qui, in fila da due ore». I tempi di attesa sono un terno al lotto, fra i non prenotati c’è chi è in fila dalle 9,30 e alle 13 ha ancora un centinaio di persone davanti e fra i prenotati chi protesta perché in ritardo di due ore sull’appuntamento ma ci sono anche Gabriella e Diana: «Abbiamo prenotato ieri on line – spiegano – scegliendo l’ora di pranzo che è meno affollata e in un’ora abbiamo fatto tutto». Molti si attrezzano e iniziano a spuntare vassoi con rosticceria, bottiglie d’acqua e bibite acquistate nei bar vicini.
Più veloce il ritmo delle dosi ai bimbi dove, però, la folla inizia ad essere maggiore dei primi giorni. «Siamo molto preoccupate – ammettono le due mamme Marta e Francesca – siamo tutti vaccinati con tre dosi ma i bambini no. E il nostro spavento è soprattutto per le complicazioni del long Covid. Così abbiamo deciso di non perdere altro tempo». Ma né loro né molti altri hanno interpellato il pediatra: «Abbiamo deciso noi, figuriamoci – sorridono Giorgio e Irene – ma vediamo nelle chat della scuola che un 60- 70 per cento di genitori è ancora in dubbio e aspetta ». « Nella nostra chat non se ne parla, se no si litiga – scherza, ma non troppo, Rosaria – noi abbiamo sentito il pediatra che ci ha consigliato il vaccino » . Proprio di fronte ai bimbi che aspettano e a quelli che mostrano con soddisfazione il “ diploma di vaccinato” è ferma in fila un’auto con due coppie di anziani in attesa del tampone: « Domani arriva la nostra nipotina – dicono con gli occhi pieni di gioia – e vogliamo essere sicuri di non contagiare la bimba. Abbiamo fatto anche la terza dose ma non si sa mai».
Che l’hub sia di nuovo sotto il massimo stress lo dimostra il piccolo ufficio del commissario Covid, Renato Costa. I medici attorno alla scrivania a limare l’organizzazione dopo il vertice con l’assessore Razza: « Siamo a duemila tamponi al giorno – ci aggiorna Costa che venerdì ne contava poco più di mille giornalieri – e il problema è che i positivi scoperti ogni giorno sono arrivati al 18 per cento, tutti asintomatici».
A Messina e Palermo farmacie e laboratori di analisi presi d’assalto, con molte farmacie che hanno addirittura esaurito i tamponi cosiddetti “fai da te”. «Ci aspettavamo un forte afflusso – conferma Nicola Locorotondo, dell’omonimo laboratorio d’analisi – solo oggi una cinquantina di tamponi, di cui il 3 per cento positivi. Vengono dopo aver festeggiato con i parenti. Ci portano anche bambini e neonati». Proprio per la carenza di tamponi in farmacia il commissario per l’emergenza Covid di Messina, Alberto Firenze, ha disposto la riapertura del drive in del Pala Rescifina, ma solo per le scuole e per i soggetti positivi da monitorare. Gli altri al’ex Gasometro che però chiude fra le 13 e le 15 per non bloccare mezza città e gli attracchi dei traghetti.