Repubblica: “Palermo. Col Venezia prima sfida del tour de force che può valere il futuro”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che oggi sfiderà il Venezia.
Novanta minuti «per trasformare la delusione di due settimane dopo la sconfitta a Cosenza in energia per battere il Venezia». É un Palermo che non vede l’ora di riscattare la caduta in Calabria, quello che oggi, alle 18, affronta al “Barbera” il Venezia dopo la pausa delle nazionali. E la carica la suona Eugenio Corini: «Rispetto alla sosta di Manchester abbiamo lavorato conoscendoci meglio – dice il tecnico rosanero – Alcuni calciatori sono cresciuti e adesso hanno una consapevolezza tattica diversa». In campo è confermato il 4-3-3 classico, ma la grande novità sarà una difesa nuova e inedita, che per la prima volta schiera quello che in teoria sarebbe dovuto essere il reparto completamente rinnovato dal mercato estivo: Pigliacelli tra i pali e una linea a 4 con Mateju sulla destra, Nedelcearu e Bettella centrali e Sala sulla sinistra. Questi ultimi due ritornano titolari dopo diverse settimane. Bettella, complice la squalifica di Marconi, avrà l’occasione di riscattarsi, ripartendo dal primo minuto dopo la debacle contro la Reggina, quando rimediò pure un rosso.
Sala, invece, torna da un infortunio e riprende la sua corsia mancina finora senza padroni. «Ha lavorato bene, ma occorrerà testare la sua tenuta per vedere se regge i 90 minuti», il commento di Corini. A centrocampo, invece, si conferma il reparto granitico che da Terni in poi è diventato una certezza: Gomes, affiancato da Segre e Broh. Una scelta che significa ancora pan china per Leo Stulac. «Claudio Gomes sta facendo molto bene e ha creato una grande competizione per questo ruolo – dice il tecnico rosanero sul dualismo in cabina di regia – Stulac è un opzione, si sta allenando con intensità e sta bene dopo il problema fisico che gli ha fatto saltare Cosenza, ma giocherà il francese». In avanti, invece, conferma per il tridente con Di Mariano e Valente a supporto di Brunori, anche perché l’infortunio di Saric ha messo in secondo piano ogni tentazione del trequartista.