Repubblica: “Palermo Città far west. Quattro risse con tre sparatorie nell’arco di un mese. Ucciso Celesia, trovati proiettili e tirapugni in acciaio”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’omicidio a Palermo e della movida far west.
Quattro risse con tre sparatorie nell’arco di un mese, un’escalation di violenza che mercoledì notte è culminata nell’omicidio di Rosolino Celesia, ex calciatore di 22 anni, freddato con due colpi di pistola nell’area fumatori della discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi. Gli investigatori della squadra mobile non escludono che gli episodi possano essere legati fra loro, ma al momento non ci sono evidenze. Per il delitto sono stati fermati ieri sera, al termine di interrogatori durati tutta la giornata alla Mobile, due fratelli che vivono in via dei Cantieri. Il più giovane, un ragazzo di 17 anni, è accusato di omicidio: avrebbe in un primo tempo ammesso di avere sparato alla vittima, tranne poi sostenere di aver solo partecipato alla rissa. Le manette sono scattate anche per il fratello maggiore, ventiduenne come la vittima, accusato di porto illegale e detenzione di arma da fuoco.
Entrambi sono stati sottoposti al test sui residui da sparo e i risultati si avranno già nei prossimi giorni. A interrogare i due fratelli, presenti i loro avvocati, negli uffici di piazza Vittoria c’erano sia il sostituto procuratore di turno sia la procuratrice del tribunale per i minorenni Claudia Caramanna. Ma soprattutto c’era il comandante della compagnia di piazza Verdi, Aniello Falco, che non ha delega sull’omicidio ma sta indagando sulla sparatoria di 13 giorni fa in via Isidoro La Lumia, a duecento metri di distanza dal luogo dell’omicidio. Si stanno cercando riscontri per collegare il delitto con una rissa avvenuta a fine novembre alla Vucciria, seguita da quella del 9 dicembre all’angolo fra via La Lumia e via Quintino Sella, dove sono stati
sparati in aria sette colpi con una pistola automatica calibro 9.
Lino Celesia è stato raggiunto da due colpi di pistola — uno al collo, l’altro al torace — esplosi al culmine di una rissa che sarebbe scoppiata nella zona vicino ai bagni per continuare poi nello spazio esterno riservato ai fumatori. Lì è stata uccisa l’ex promessa del calcio palermitano. Gli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile hanno trovato a terra l’ogiva di uno dei proiettili esplosi e poco distante un “tirapugni” in acciaio, segno inequivocabile della rissa avvenuta. Il giovane è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Civico. Tutti i tentativi dei medici di salvargli la vita sono stati inutili. Amici e parenti per tutta la notte sono rimasti fuori dal pronto soccorso. Ci sono stati momenti di tensione ieri mattina, quando i familiari hanno tentato di fare irruzione al Civico per vedere la salma del ragazzo. La polizia, schierata in assetto antisommossa, è intervenuta creando un cordone di sicurezza a protezione dell’ospedale.