Un’odissea quotidiana che si è trasformata in una vera prova di resistenza. Come raccontato da Francesco Patanè sulle colonne di Repubblica Palermo, ieri il traffico sulla circonvallazione di Palermo è andato completamente in tilt, a causa dei lavori di potenziamento dell’illuminazione pubblica. Una situazione drammatica che ha coinvolto non solo viale Regione Siciliana, ma anche tutte le arterie limitrofe: da via Oreto a via Messina Marine, da via Basile fino a via Roma.

Scene surreali si sono ripetute per ore: automobilisti bloccati a passo d’uomo, corse contro il tempo per raggiungere uffici, scuole, ospedali. «Trasportiamo la vostra fiducia», si leggeva sulla fiancata di un camioncino immobile tra le auto. Ma come riportato da Patanè, la fiducia sembrava svanita già all’ingresso in città, con chilometri di code già all’alba. Alcuni hanno raccontato di aver impiegato fino a un’ora e trentacinque minuti solo per attraversare la città da Brancaccio a via Belgio: una velocità media degna di una corsa a piedi, meno di 10 km/h.

Non sono mancati momenti di esasperazione. Gli automobilisti, intrappolati senza vie d’uscita, si sfogavano: «Facevamo prima a prendere le biciclette», si lamentava una coppia diretta dall’altra parte della città. Scene di ordinaria follia in cui anche chi normalmente affronta la città con pazienza ha dovuto arrendersi all’inevitabile: traffico paralizzato, nessun cartello luminoso ad avvertire dell’ingorgo, percorsi alternativi intasati.

Come riferito da Repubblica Palermo, i disagi non hanno risparmiato nessuno: i mezzi di soccorso si sono trovati a lottare contro un muro di auto, i furbetti ne hanno approfittato per scivolare dietro alle ambulanze, mentre commercianti e benzinai contavano i danni. «Ho perso il 70 per cento dei clienti», raccontava un barista di Bonagia, rassegnato a una mattinata di incassi mancati.

La situazione, sottolinea Patanè, ha reso impossibile anche rispettare gli orari di guida per i camionisti: «Se lo passiamo in coda viene conteggiato lo stesso», spiegava un autotrasportatore esasperato. Una condizione che si ripete puntualmente ogni volta che, in pieno giorno e in orari di punta, partono cantieri che bloccano arterie cruciali della città.

Eppure, c’era anche chi, in mezzo a questo caos, affrontava la mattinata con disarmante serenità: «Perché arrabbiarsi? A cosa serve?», diceva un giovane che, alla domanda su dove fosse diretto, ammetteva candidamente: «No, per carità. Non sto andando a lavorare».

Un quadro che, come osserva Repubblica Palermo, testimonia non solo l’urgenza di interventi infrastrutturali ben programmati, ma anche la necessità di una pianificazione del traffico che possa prevenire il collasso totale di una città ormai esasperata