L’edizione odierna de “La Repubblica”, analizza la situazione degli asili nido a palermo, legata all’emergenza coronavirus.
Gli asili nidi chiusi in città salgono, infatti, a 4. L’ultimo ieri il “Braccio di ferro” dell’Albergheria. Chiuso a tempo indeterminato in attesa dei risultati dei tamponi a genitori, bambini e dipendenti.
«Finché l’Asp non nomina il referente per il Comune, non sappiamo come muoverci — dice l’assessora alla Scuola, Giovanna Marano — siamo in una situazione paradossale: abbiamo chiesto alle famiglie di fidarsi e affidarci i propri figli e adesso ci ritroviamo costretti in via precauzionale a sospendere un servizio fondamentale. Col referente dell’Asp — oltre a stabilire un iter per velocizzare i tamponi — il Comune deve fissare le regole per le riaperture dopo casi come questi. L’Asp ci ha fatto sapere di avere scelto i referenti e a questo punto mi auguro che ci vengano presentati al più presto. Abbiamo bisogno di sapere ad esempio se per la riapertura basta la sanificazione oppure no e cos’altro serve. Ci troviamo in una situazione nuova e abbiamo bisogno di stabilire regole e procedure. Ma una cosa essenziale è che anche i pediatri siano dotati di test rapidi per i piccoli pazienti».
Martedì Marano incontrerà le cooperative sociali che hanno offerto al Comune i posti nei nidi privati in convenzione per sopperire alla mancanza di strutture pubbliche. Ma i privati, attraverso Legacoop, chiedono che il Comune versi il contributo per i bambini anche in caso di chiusura temporanea del nido dovuta a focolai Covid. «Siamo fiduciosi », dice Filippo Parrino.