“Il Palermo chiede la proprietà dello stadio. Orlando: «Si può fare»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle dichiarazioni rilasciate ieri a margine della presentazione del Palermo a Palazzo delle Aquile. «Abbiamo bisogno di un aiuto concreto dall’amministrazione e dal consiglio comunale – dice il presidente del Palermo Dario Mirri a Sala delle lapidi – Come Palazzo delle Aquile lo è per il consiglio comunale lo stadio deve essere per noi la nostra casa. È fondamentale per sviluppare l’attività del club. L’Atalanta o il Bologna, per fare due esempi, hanno il diritto di superficie e hanno migliorato i rispettivi impianti. Abbiamo fatto una richiesta formale perché l’amministrazione si esprima. Se la politica vuole consentire al Palermo, si badi bene non a Mirri, ma alla squadra della città, di volare davvero è necessario che lo stadio possa essere del club. Lo stadio così com’è esiste da quarant’anni, l’ultima ristrutturazione è del 1990 e oggi l’impianto ha difficoltà strutturali. Lo stadio può migliorare sotto tanti aspetti, commerciali, di sicurezza, arricchire l’impiantistica cittadina, l’accessibilità per disabili, tutti elementi su cui intervenire. Se lo stadio diventerà un patrimonio della società, il club potrà raggiungere risultati migliori».
Dal sindaco Leoluca Orlando è arrivata un’apertura, anche se l’ultima parola spetterà a giunta e consiglio comunale. «Nella prossima giunta – dice il sindaco – presenterò un provvedimento per valutare la possibilità di concedere in superficie l’impianto dello stadio, poi dovrà essere il consiglio comunale a pronunciarsi sulla questione. La mia proposta consentirà di realizzare quello che serve al club, ovvero una casa rosanero».
Il diritto di superficie consentirebbe al Palermo di diventare proprietario dell’impianto, ma non dell’area che rimarrebbe di proprietà comunale. Questo tipo di accordi di solito sono pluriennali, consuetudine vuole che siano di 99 anni, o direttamente a tempo indeterminato. «Mi aggiungo alla raccomandazione del presidente – dice l’amministratore delegato rosanero Rinaldo Sagramola – ho accettato l’incarico non solo per l’affetto che mi lega a Dario Mirri, ma ancora di più per il legame che ho con la città. Sono sicuro di riuscire a convincere gli amministratori cittadini dell’importanza di dare un futuro e un sostegno concreto alla squadra attraverso la realizzazione della casa del Palermo. Uno stadio aperto non solo per le partite rappresenterebbe un volano per l’intero territorio anche in termini di posti di lavoro». «Devo ammettere che non mi aspettavo questa partenza – dice Mirri – da tifosi stiamo assistendo a qualcosa che non abbiamo mai vissuto. Serie D, C o B secondo me poco importa, ai tifosi piace vincere e avere la possibilità di sognare. In questo momento da tifoso sogno già l’anno prossimo, per capire chi avremo come ulteriore rinforzo per vincere il campionato di serie C. Non mi sento un presidente da serie C, la città è da serie A».