Repubblica: “Palermo Bellolampo fa ancora paura. Diossina 35 volte oltre la norma: «Respiriamo di tutto ora risarciteci»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso Diossina a Palermo dopo l’incendio a Bellolampo.
Cresce l’allarme diossina dopo l’incendio nella discarica di Bellolampo. L’emergenza si sposta verso Ovest, nella zona di Villa delle Ginestre sopra l’aeroporto di Boccadifalco. L’ultimo report dell’Arpa mentre registra una forte diminuzione di sostanza tossica in via Costantino (dagli oltre 900 femtogrammi al metro cubo delle prime misurazioni del 24 luglio a 116 registrati fra il 25 e il 26 luglio), a Villa delle Ginestre fra il 25 e il 27 luglio registra una concentrazione di diossina fino a quota 3.531. Vale a dire 35 volte oltre la norma. Un valore altissimo, concordano gli esperti, e mai registrato nel precedente rogo del 2012. «La nube tossica, evidentemente, si è spostata nelle ore successive – spiega Anna Abita, responsabile dell’unità qualità dell’aria di Arpa – abbiamo anche riscontrato un aumento di benzene e polveri sottili nelle centraline fisse di via Belgio e Boccadifalco durante gli incendi. stiamo continuando le rilevazioni, entro 48 ore dovremmo avere quelle fino al 2 agosto e abbiamo iniziato le analisi sui terreni». Perché il vero problema è il ritardo con il quale le centraline restituiscono il quadro della situazione.
«Palermo si è ritrovata impreparata – nota Francesco Vitale, primario di Igiene e medicina preventiva del Policlinico – malgrado l’incendio a Bellolampo del 2012. C’è bisogno di un monitoraggio continuo che non si limiti all’emergenza. Adesso c’è da concentrarsi sull’analisi dei terreni ma non si può lavorare con dati vecchi di molti giorni» La diossina? Per un po’ di fumo non è mai morto nessuno. E’ l’ultimo dei miei problemi. Da quando sono nato la montagna sarà bruciata almeno cinquanta volte, ho respirato di tutto e sono ancora qui». Marco Librizzi, 44 anni, abita in via Roccazzo e lavora in un bar di via Castellana, la strada che attraversa il quartiere Borgo Nuovo e poi sale verso la discarica di Bellolampo. Gli ultimi dati Arpa la indicano come una delle arterie dove la diossina era a livelli altissimi nei giorni dal 25 al 27 luglio per le esalazioni del maxi-incendio, 35 volte oltre i livelli di guardia. Ma per lui e per molti residenti della zona il veleno nell’aria non sembra essere un problema. Preoccuparsi per la concentrazione di diossina a Borgo Nuovo è un lusso per pochi.
«Lasciamo stare il fumo che abbiamo respirato, piuttosto è vero che ci sono i moduli per i risarcimenti del Comune?» chiede Giovanni Palazzolo, il paninaro ambulante di piazza San Paolo, ma subito un cliente amico gli fa notare: «Guarda che i soldi, se mai arriveranno, sono per chi ha la casa in regola non per le abitazioni abusive». Ieri la notizia dei nuovi dati Arpa non ha sorpreso residenti e commercianti della zona. «Per due giorni qui c’è stata l’apocalisse fra le fiamme che bruciavano case e automobili, il caldo insopportabile, il vento che ti cucinava la faccia – racconta Palazzolo – Non ho lavorato per due giorni, era impossibile respirare. Oltre a tutti i danni ci ho rimesso almeno duemila euro che a fine mese fanno la differenza»