L’edizione odierna di “Repubblica” parla di alcuni episodi singolari accaduti a Palermo.
Giovanna ha le borse sotto gli occhi. «Non dormiamo da quindici giorni», dice. Da quando i cinghiali le sono arrivati fin davanti alla porta di casa, una delle villette all’altezza dell’Avamposto, all’interno della riserva naturale di Capo Gallo, sul versante di Sferracavallo.
«Una scrofa con nove piccoletti — aggiunge — per poco non svenivo dalla paura. Sono entrati nel mio giardino, hanno scavato un’enorme buca nel terreno, probabilmente in cerca di lumache. La mattina dopo ho realizzato una barriera con alcuni massi, lì dove c’era la rete che hanno squarciato, ma hanno buttato giù pure quella. Arrivano quasi ogni notte, io resto sveglia. Come posso chiudere occhio?». Durante il lockdown si sono riprodotti più del consueto e, con gli umani chiusi in casa, si sono appropriati di alcune aree, avvicinandosi alle abitazioni. Si muovono in branco, principalmente la notte. Rovistano tra i rifiuti, ma non solo. Spesso sono attratti dall’odore del cibo che viene fuori dalle finestre. Scavano fosse sotto le recinzioni ed entrano nei giardini – conclude il quotidiano -.