Repubblica: “Palermo-Avellino, Filippi «Partiamo sfavoriti ma giocheremo a testa alta»”

Il Palermo oggi pomeriggio dovrà affrontare l’Avellino nel match valido per il primo turno della Fase Nazionale dei playoff di Serie C.

L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione sulle parole del tecnico rosanero, Giacomo Filippi, rilasciate ai microfoni del quotidiano:

Filippi, il Palermo entra alla fase nazionale dei play-off da favorito?
«Assolutamente no. Rispetto all’Avellino siamo sfavoriti, lo dicono i numeri. Poi è ovvio che a decidere le partite è sempre il campo e in questo caso ci sono 180 minuti da giocare. La cosa che mi rassicura e mi fa ben sperare è che la squadra sta bene fisicamente e mentalmente; si allena benissimo e in partita riporta quello che viene proposto durante gli allenamenti. L’Avellino è tosto, compatto, forte, allenato da un tecnico come Braglia che in questa categoria ha fatto la storia. I favoriti sono loro».

Braglia dice di temere il suo Palermo e che vi avrebbe evitato volentieri. La lusinga?
«Lo ringrazio, ma l’Avellino ha fatto tanti punti, è arrivato terzo sfiorando il secondo posto. Affrontiamo una squadra allestita per raggiungere la B. Noi da qualche settimana siamo in crescita, siamo tosti, reagiamo alle difficoltà. Giochiamo per un obiettivo, uniti per un risultato: questo ci fa crescere a livello esponenziale. Braglia ha detto che ci avrebbe evitato, ma lui è esperto anche nella comunicazione. Anche noi avremmo voluto evitare una squadra blasonata come l’Avellino, ma penso anche che ai play-off c’è il Matelica che è andato a vincere a Cesena. Di squadre che vincono solo per il blasone non ce ne sono, ora sono tutte forti».

L’Avellino non gioca dal 2 maggio, voi non vi siete fermati. Chi è avvantaggiato?
«Dipende dal lavoro che è stato fatto. Noi siamo rodati, abbiamo giocato sempre, a parte la parentesi del rinvio per Covid-19, ma è anche vero che giocando abbiamo già perso Luperini per squalifica e abbiamo gli acciacchi normali di chi gioca ogni tre giorni e che ovviamente impiega un po’ di più a smaltire la fatica. Loro certamente no».