Repubblica: “Palermo. Anatomia di un crollo. Gioco involuto e paure nel mese horror dei rosa senza più certezze”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e l’involuzione di gioco in casa Palermo.
L’attacco segna pochissimo, la preparazione atletica ha avuto un crollo, portandosi dietro anche tanti infortuni muscolari, la difesa ha perso certezze. Il grandi acquisti del mercato stentano, il gruppo è nervoso e si intuisce dalle parole del capitano Matteo Brunori, che da par suo è in crisi, con appena 4 gol e tante difficoltà a sbloccarsi in casa. Anche perché il Palermo, al “Barbera”, gioca con le gambe pesanti e la paura addosso. È l’anatomia di un mese nero della squadra di Eugenio Corini, che dopo la sosta di cinque giornate fa sembra aver smarrito persino la sua capacità di imporre il possesso palla ed è arretrata decisamente sul piano del gioco.
Anche ieri mattina, alla ripresa degli allenamenti a Torretta con un giorno d’anticipo, c’è stato un faccia a faccia, come un nuovo patto, tra Corini, i giocatori, il direttore generale Gardini e il direttore sportivo per capire cosa è successo al Palermo nelle ultime 5 partite: 4 punti frutto di tre sconfitte, una vittoria e un pareggio, con 4 reti fatte e 5 subite. La regressione Dal punto di vista del gioco non si può dire che il Palermo proponesse un calcio spettacolare nemmeno quando le cose andavano bene con la migliore partenza della storia in serie B. Eppure, i rosa spesso avevano un predominio territoriale e di possesso palla e dettavano i ritmi della partita. Dopo la sosta, invece, si è vista una squadra che magari ha tenuto il pallone più dell’avversario, ma ne ha subito il dinamismo. In nessuna delle ultime 5 partite, i rosa hanno dato la sensazione di una manovra fluida e il 4-3-3 di Corini è stato spesso bloccato dagli avversari che hanno neutralizzato gli esterni offensivi e hanno infilato il centrocampo.
Sindrome “Barbera”. Giocare in casa è diventato un peso, come se uno degli stadi più caldi d’Italia metta in soggezione i rosa. Le due vittorie sono state in rimonta (SudTirol), o con una prova non entusiasmante (Brescia). Il pareggio contro lo Spezia è arrivato con due grandi giocate individuali. Per il resto chi arriva a Palermo trova una squadra di Corini bloccata, che tiene in possesso, non trova spazi e gira a vuoto, poi si disunisce e concede agli avversari le opportunità per vincere.