Repubblica: “Palermo alza la voce, ma dimentica…”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato l’estate calda del calcio italiano caratterizzata più che da calciomercato e bomber, da giudici e tribunali. Il quotidiano si concentra anche sulla sentenza che riguarda il Palermo sui fatti di Frosinone. Ecco un estratto:

“È stata l’estate in cui la griglia dei campionati l’hanno definita più i giudici dei centravanti. Ma a colpi di sentenze, la giustizia sportiva ha scandito prima di tutto la propria figuraccia. […]. L’ultima settimana ha messo a nudo anche altri limiti della giustizia sportiva. Avanzando il sospetto che gli organici della Serie A e della B sarebbero diversi se ad agosto i giudici lavorassero. Per il Collegio di garanzia del Coni il Frosinone, per i fatti della finale play off contro il Palermo, avrebbe meritato una pena più dura della multa con squalifica del campo comminata dalla Corte d’Appello: insomma avrebbe rischiato la sconfitta a tavolino e quindi di vedere cancellata la promozione. Lo slittamento dei tempi lo ha reso impossibile. Quindi Frosinone in A e Palermo in B (un pasticcio simile aveva salvato il Parma per l’illecito poi cancellato di Calaiò). Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra: il Palermo che alza la voce e chiede i danni per non aver avuto la possibilità di giocare in A, forse non avrebbe meritato di iscriversi nemmeno alla B: la fideiussione presentata è stata emessa dalla Finworld che non aveva il titolo per rilasciarla. Ed era noto da gennaio. […]”.