Repubblica: “Palermo Acqua torbida dalla diga a rischio l’erogazione in 11 quartieri della città”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul rischio erogazione d’acqua in 11 quartieri a Palermo.

Undici quartieri di Palermo rischiano di rimanere senz’acqua per lo stop dei prelievi dal lago di Rosamarina, uno degli invasi che riforniscono la città. Per i rioni Galletti, Bandita, Favara, Bonagia, Falsomiele, Rocca, Boccadifalco, Villa Tasca, Borgo Nuovo, Passo di Rigano e Cep si profilano giorni di emergenza con la fornitura a singhiozzo. Il motivo è un valore di torbidità molto elevato dell’acqua in arrivo dall’invaso Rosamarina, riscontrato domenica, che ha costretto l’Amap (la partecipata del Comune di Palermo che si occupa del servizio idrico) a fermare l’impianto.

Se l’ennesima emergenza nel sistema idrico provinciale non verrà risolta in tempi brevi l’azienda ha già preannunciato «il ricorso a razionamenti più consistenti» sia nei Comuni della provincia che nel capoluogo. Dall’invaso delle Madonie sopra Termini Imerese in condizioni normali entrano nel sistema idrico di Amap 400 litri al secondo. L’acqua torbida nell’invaso non sarebbe un problema se a valle dell’invaso non ci fosse un secondo problema: l’impossibilità di effettuare il trattamento di depurazione nel potabilizzatore di Risalaimi. Per tamponare l’emergenza sono stati riattivati i prelievi dall’invaso Scanzano e aumentati quelli dal lago di Poma. Entrambi sono stati portati alla massima portata.

«Purtroppo non riescono a compensare per intero l’apporto del bacino di Rosamarina» ammette Amap che oltre ai quartieri del capoluogo annuncia che ci potranno essere problemi con l’erogazione dell’acqua nelle utenze di tutti i Comuni del sistema metropolitano orientale (Casteldaccia, Santa Flavia, Bagheria, Villabate, Ficarazzi), a quelle del canale di Scillato nel Comune di Termini Imerese. «Tenuto conto dell’attuale grave scenario di emergenza idrica – sottolinea Amap – il ricorso alle fonti idriche alternative non può tuttavia essere mantenuto a lungo e pertanto non si esclude, nei prossimi giorni, il ricorso a razionamenti più consistenti sia nei Comuni metropolitani sia nella stessa città di Palermo».