L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla fine dello stato di emergenza e la paura che ancora vige in città.
Stasera finisce l’emergenza, ma a Palermo c’è poca gente in giro. Qualcuno è a casa con il Covid, molti non escono perché è tornata la paura. Per strada si vedono ragazzini e universitari, durante una pausa fuori dalla Biblioteca regionale. La città è piena di crocieristi, che però non si siedono ai tavolini di bar e ristoranti e non entrano nei negozi.
«Colpa del maltempo e dell’aumento dei contagi che genera timore», dice Vincenzo Vitale, titolare del bar Liberty, seduto all’unico tavolino occupato in piazza Bologni. «Nel fine settimana eravamo pieni, il tempo non aiuta e oggi c’è pure l’allerta meteo — allarga le braccia — Il banco di prova sarà il weekend». Eppure, nonostante una pioggerellina all’ora di pranzo, le vie del centro sono colme di tedeschi, francesi e belgi. Scattano selfie davanti al teatro Massimo, fotografano i Quattro Canti, salgono sui tetti della Cattedrale. Solo i locali restano semideserti. «Non si ferma nessuno da giorni», dice Giovanna Analdi, tabaccaia del Cassaro. Alle 13 i tavolini del suo bar-rivendita sono vuoti.
«Guardi quanti turisti ci sono in giro — indica un gruppo assiepato davanti a una panchina — tutti crocieristi, se va bene prendono un gelato da mangiare in piedi. I palermitani sono drasticamente diminuiti. C’è stata troppa leggerezza, continui assembramenti. E ora sembra di essere tornati a gennaio o a febbraio, quando in ogni famiglia c’era almeno un positivo. Lo stato di emergenza lo si è dimenticato già da tempo e l’unica cosa che cambia da domani è che non si dovrà più mostrare alcun Pass per sedersi fuori».