L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Andrea Palazzi, centrocampista del Palermo: «E proprio perché ho vinto a Monza – dice il centrocampista milanese classe ’ 96 – prima di prendere qualsiasi decisione ho aspettato le loro scelte perché mi sembrava giusto rispettare le loro idee. Ad agosto mi hanno detto che sarei stato fra i cedibili, il Palermo già da un mesetto continuava a chiamarmi, avevo spiegato al direttore sportivo del Palermo Renzo Castagnini, che conosco da tempo, che volevo prima aspettare il Monza. Non appena mi hanno detto che non rientravo nei piani del club dopo due giorni ero già a Palermo. Adesso voglio fare il salto di qualità – dice Palazzi – gli anni passano e ho bisogno di fare un bel campionato senza infortuni. A Pescara, con Zeman, nel momento migliore della mia carriera mi sono dovuto fermare per il ginocchio ( crociato e menisco ko, ndr), poi l’anno scorso la spalla. Ora voglio fare bene con questa maglia. Boscaglia un po’ lo ricorda – dice il centrocampista – tutti e due chiedono un calcio offensivo con il pressing alto. Il nostro allenatore pretende tanto da noi, gli allenamenti sono duri e anche questo aspetto mi ricorda un po’ Zeman. Di Boscaglia mi ha molto colpito la sua determinazione nel lavoro e negli allenamenti. Dal punto di vista tecnico lo conoscevo già, perché ci ho giocato contro tante volte. E le sue squadre hanno una fisionomia ben precisa. Mentalità vincente? Averla – osserva Palazzi – è importante. È la prima cosa che serve per vincere il campionato. Io e altri nuovi acquisti, come i ragazzi che hanno vinto con la maglia del Palermo l’anno scorso, non ci accontentiamo mai. Il pareggio non è considerato un risultato positivo. Penso che il Palermo possa puntare a vincere il campionato, ma non si possono fare confronti con il Monza: l’anno scorso Berlusconi e Galliani hanno costruito una squadra che doveva vincere con tanti punti di vantaggio senza giocarsela con le avversarie. Quest’anno bisogna giocarsela partita dopo partita perché il girone è più difficile, ci sono piazze blasonate con le nostre stesse ambizioni come Bari e Ternana. Ma il nostro obiettivo resta quello di dare battaglia ogni domenica. Coesione del gruppo? È uno degli aspetti che servono per vincere la C – dice Palazzi – oltre che la qualità e la fortuna. Mi hanno detto che il gruppo del Palermo è come una famiglia ed è proprio così: sono qui da una settimana e mi sembra di stare qui da una vita. Dovremo essere bravi a non perdere lucidità ed equilibrio: rimanere con i piedi per terra quando si vince e non abbattersi quando ci saranno momenti difficili».