L’edizione odierna di “Repubblica” si è soffermata sulla situazione di alcune strutture, come pub e discoteche, a seguito dell’emergenza Coronavirus e le limitazioni da mettere in atto. Infatti, secondo quanto scritto in una circolare, i gestori di alcune categorie di locali, tra i quali le sale da ballo, sarebbero esentati dalla responsabilità di eventuali contagi avvenuti all’interno richiamando alla responsabilità individuale. Al contrario, non cambia niente per pub e ristoranti. «Ma come? – dice Alfonso Zambito, titolare del Berlin e presidente di Fipe Assoimpresa, la federazione dei pubblici esercizi – Passiamo la sera a girare tra i tavoli, a controllare gli avventori, a dire a chi entra di mettere la mascherina e rispettare le distanze: è un triplo lavoro, ma ci siamo adeguati. E adesso non capiamo questa differenza: più che altro si genera tanta confusione, in noi e nei clienti». Le responsabilità, stando alla circolare, sono a carico del fruitore del servizio «fermo restando l’onere incombente su ciascun esercente di garantire le condizioni igienico-sanitarie». «Vorremmo avere lo stesso trattamento, nient’altro – dice Salvo Longo del ristorante Salmoriglio, delegato per la Sicilia del Movimento impresa e ospitalità – Quando i clienti arrivano da noi devono avere la mascherina all’ingresso, al tavolo possono toglierla, ma devono rimetterla per andare in bagno. Siamo noi a dover controllare, io sto in sala per limitare i costi».