L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e sul mal di “Barbera”.
Con il possesso palla non si vincono le partite in casa. E se hai poco equilibrio e una manovra prevedibile non si portano a casa i tre punti nemmeno quando tiri molto più dell’avversario. La sconfitta contro il Lecco, una settimana dopo la grande rimonta contro lo Spezia, testimonia definitivamente che il Palermo ha un problema tattico, forse anche psicologico, quando gioca al “Barbera”. E non si tratta solo di un fatto di risultati — 2 vittorie, un pareggio e due sconfitte — ma di atteggiamento e continuità di gioco durante la partita.
Alla ricerca dell’equilibrio. «È normale che quando giochi un calcio propositivo rischi qualcosa in difesa, ma nel secondo gol potevamo fare decisamente meglio», ha detto Corini a caldo. Il tema principale è sembrato ancora una volta l’equilibrio tattico in campo. Perché il Palermo ha tirato 25 volte verso la porta avversaria e ha prodotto paradossalmente più azioni offensive di altre partite con una migliore sorte, ma ha subito due gol in contropiede e almeno in altre due occasioni ha dato la sensazione di soffrire le ripartenze di un avversario che aveva già vinto in contropiede a Pisa.