Repubblica: “Ombrelloni attaccati e sfide a racchettoni sulle spiagge torna l’estate d’altri tempi”
L0edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’estate senza restrizioni negli stabilimenti balneari.
Prepariamo racchettoni e tamburelli, creme e costumi per l’acquagym e soprattutto prepariamoci a un’estate di arenili affollati, lettini e sedie a sdraio a contendersi l’ultimo spicchio di spiaggia libera, ombrelloni (a file o rombi che siano) che tornano a toccarsi, i disco-bar con i banconi di nuovo gremiti per un drink in piedi. Così sarà l’estate 2022, senza Green Pass e mascherine ma ormai anche senza distanziamento (a parte quello dettato dal buon senso e dalla prudenza che nessuna regola potrà mai vietare). Ma le norme, comunque, vanno fatte e dunque ecco le nuove linee guida per un’estate che ci si augura libera dal Covid, scritte dal ministero della Salute per la fruizione di tutte le attività che negli ultimi due anni sono state condizionate da tante limitazioni.
Le spiagge innanzitutto: dall’1 maggio, data in cui in molte regioni si apre ufficialmente la stagione balneare, cade l’obbligo di distanziamento delle postazioni composte da ombrelloni e lettini che negli ultimi due anni dovevano godere di un’area di 10 metri quadri. Alcune località che vantano arenili molto ampi, come nella Riviera romagnola, per la verità hanno già fatto sapere che manterranno comunque quella distanza di sicurezza (a Rimini addirittura si va dai 12 ai 18 metri quadri per postazione), ma altre Regioni che devono fare i conti con spazi ristretti, come la Liguria o la Puglia, hanno già emanato le ordinanze per la stagione con il ritorno alla distanza minima di 2,5 metri tra un ombrellone e l’altro sulla stessa fila e 3 metri tra una fila e l’altra. Ancora più vicini sedie a sdraio e lettini nei settori senza ombrelloni, il metro di distanza a cui ci eravamo abituati non va più garantito anche se, in teoria, i gestori degli stabilimenti hanno ancora l’obbligo di disinfettare le postazioni a ogni cambio di clienti. I cui nomi non vanno più annotati nei registri da conservare per 14 giorni per un eventuale contact tracing da contagio.