Repubblica: “Oggi Palermo-Spezia. Per i rosanero molto da perdere e poco da guadagnare…”

“Molto da perdere e poco da guadagnare. Quel poco, però, può essere la scintilla in grado di fare partire il nuovo mandato di Roberto De Zerbi sulla panchina del Palermo. Perché il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia che mette di fronte oggi al “Barbera” alle 15, diretta su RaisportHd, i rosanero e lo Spezia dell’ex Mimmo Di Carlo segna proprio il nuovo inizio per l’allenatore del Palermo, passato dallo status di esonerato a riconfermato in poche ore. «Non è una situazione bella – dice l’allenatore del Palermo – Non mi piace perdere, non sono abituato a farlo. Mi dà fastidio. Sono passionale, vivo le cose sempre al massimo. Cerco di distaccarmi un po’ da quello che mi circonda, ma sapevo dove venivo, sapevo che i problemi erano parecchi. Non pensavo però che ci sarebbero stato tutti questi infortuni che condizionano le mie scelte. Non pensavo certamente che si potessero perdere sette partite di fila, anche perché non sono tutte sconfitte meritate. Non è la paura dell’esonero che non mi fa dormire la notte. Sono le sconfitte di fila, il cercare di dare l’impronta che vorrei e fare il mio lavoro. Quando i risultati non supportano i sacrifici che si fanno è brutto, non è gratificante, non è piacevole. Non fa piacere prendere critiche, essere messo in discussione una partita sì e un’altra pure. Ma non ci sono i risultati e lo devo accettare». Contro lo Spezia De Zerbi avrà i soliti problemi di formazione e soprattutto la prospettiva della trasferta di Firenze domenica sera che dovrà giocarsi certamente senza Gonzalez, Goldaniga e Diamanti squalificati ieri dal giudice sportivo e con la probabile assenza di Bruno Henrique operato ieri per la frattura alla mano destra. Indisponibilità che si aggiungono a quelle di Trajkovski e Rajkovic. Qualcuno riposerà per precauzione come Nestorovski e Posavec. In porta andrà Fulignati e si tornerà al 4-3-3 con Rispoli, Goldaniga, Vitiello e Pezzella in difesa; a centrocampo Gazzi in mezzo con Hiljemark e Bouy mezzali; Sallai, Quaison e Lo Faso a comporre il tridente offensivo. In questo contesto centrare un risultato positivo darebbe certamente una boccata d’ossigeno alle convinzioni della squadra che a parole dice sempre di credere nell’operato del suo allenatore, ma che poi con i fatti di domenica in domenica sembra fare sempre un passo indietro rispetto alle prestazioni precedenti. Una sconfitta, invece, rischierebbe di buttare altra benzina sul fuoco: i tifosi sono già spaccati fra chi non perdona a De Zerbi quella che forse è la sua qualità migliore, la coerenza nell’insistere su un progetto di calcio che prevede il raggiungimento dei risultati attraverso il gioco, e chi se la prende con la società sostenendo che ha allestito una squadra non all’altezza della situazione. «Questa partita – dice l’allenatore – è un’occasione da prendere nella maniera giusta. Abbiamo una maglia e dobbiamo rispettarla. È un impegno ufficiale e anche se avessimo vinto le ultime sette partite l’avremmo affrontata per vincerla. Ai giocatori ho detto che ci si è abituati troppo a perdere. Fare bene ci farebbe capire che nel calcio c’è anche la vittoria. Per noi può essere una scintilla che riaccende tutto». Vista la situazione non si possono certo fare discorsi diversi rispetto a quelli sull’attualità in casa rosanero. Eppure la Coppa Italia per il Palermo è una competizione ricca di storia e di aneddoti. Dalle tre finali perse contro Bologna nel ’74, Juventus nel ’79 e Inter nel 2011 fino a quella di serie C vinta nel ’93 e misteriosamente scomparsa poi dalle bacheche di viale del Fante. Il quarto turno eliminatorio mette in palio l’accesso agli ottavi di finale che si giocheranno o l’11 o il 17 gennaio sul campo del Napoli. Una data e un appuntamento che, rispetto ai problemi che ha oggi il Palermo, sembrano lontanissimi. Già l’anno scorso lo Spezia è andato più avanti del Palermo in Coppa Italia. Era proprio questo il periodo in cui i rosanero venivano buttati fuori dalla squadra di Lega Pro dell’Alessandria e la formazione spezina eliminava la Salernitana guadagnando gli ottavi di finale del torneo. E toccò allo Spezia acuire la crisi tecnica della Roma eliminando i giallorossi di Garcia agli ottavi di finale. La corsa della squadra di Di Carlo si arrestò solo ai quarti di finale proprio contro l’Alessandria. Quest’anno ha già eliminato Modena in casa e Udinese in trasferta”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.