L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla protesta degli imprenditori palermitani, che chiedono un sostegno per accendere ancora una volta le luci dei locali. «Aiutateci o molti di noi, quando tutto sarà finito, non riapriranno mai più». È la rivolta silenziosa, che ieri alle 21, ha messo insieme centinaia di esercenti che hanno aderito al flash mob nazionale “Risorgiamo Italia”, organizzato da Mio, acronimo di Movimento imprese ospitalità. Oggi una delegazione di imprenditori consegnerà al sindaco una grande chiave rossa: «L’abbiamo ordinata come gesto simbolico – dice Francesco Carnevale di Balata, uno dei pochi che è riuscito a chiudere con la banca la pratica del Decreto Liquidità per le imprese – il sindaco è presidente siciliano dell’Anci e può portare in alto, alla Regione e al governo nazionale, le nostre istanze: meno burocrazia e l’ipotesi di aprire la Sicilia prima di altre regioni più colpite. Il Comune può venirci incontro rateizzando i tributi e rivendendo le concessioni del suolo pubblico per farci lavorare in sicurezza in estate». Le difficoltà travolgono anche i cinema: «Invece molti di noi, a settembre rischiano di non arrivare – dice Andrea Perìa, che gestisce Ariston e Arlecchino e guida l’associazione di categoria Anec – le nostre speranze sono il decreto Franceschini e una finanziaria siciliana, che per la prima volta aiuti le 125 sale siciliane come i teatri, con un contributo a fondo perduto».