L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul momento del Trapani. La squadra siciliana riparte dalla sfida di oggi contro il Trapani e nutre un obiettivo ben preciso: 25 punti in 19 partite. Solo così i granata potrebbero raggiungere quella “quota 40” che a oggi sembra compatibile con la salvezza diretta. Non sarà semplice. Il Trapani di quest’anno è partito con un peccato originale, scontato pesantemente nella prima metà di stagione: provare a costruire un gruppo competitivo in serie B, puntando sullo zoccolo duro della squadra che ha ottenuto la promozione nello scorso mese di giugno. Da oggi, insomma, è come se iniziasse un nuovo campionato. Già arrivati il difensore Buongiorno, il centrocampista Coulibaly e gli attaccanti Dalmonte e Sow (di quest’ultimo manca la firma), si attendono un paio di argentini (Pizzini, Vadalà) e altri calciatori a rinforzare l’organico. «Comincio questa follia – ha detto il tecnico – perché dei folli ammiro il coraggio. Non parlo dell’Ascoli, che ovviamente abbiamo studiato, perché questa volta non cambierebbe nulla anche se l’avversaria dovesse essere un’altra. Io sono marchigiano, e appassionato di motociclette. Noi dovremo sempre andare a manetta, affrontare anche le curve alla massima velocità. Dobbiamo essere una squadra di matti ma non di stupidi, rischiare di dare sempre più gas possibile. Solo chi non ha paura può fare risultato, la differenza la fa il coraggio. È per questa ragione che arriveranno solo giocatori che credono nella nostra follia e hanno fame. So tutto di numeri e statistiche, li ho guardati con attenzione. Ma oggi non posso tenerne conto. Devo fare attenzione solo a noi stessi».