Repubblica: “Nuova dimensione Belotti: «Vale già più di cento milioni». Tre gol al Palermo, capocannoniere e 2° nella scarpa d’oro dietro Messi”

“Lasciate la fascia di capitano ad Andrea Belotti. A chiederlo, da ieri sera, è il mondo social granata: perché oggi il Gallo è il Torinoo almeno quanto il Torino sia il Gallo. Ieri Belotti ha segnato la seconda tripletta stagionale, dopo quella al Bologna di inizio campionato; e nel portarsi a casa il pallone della sfida, ha salutato Dzeko e Higuain e se n’è andato solo in vetta alla classifica marcatori (22 gol contro 19). La sovrapposizione di ruoli tra il Gallo e il Toro, però, va oltre quella cifra quasi inimmaginabile: 22 reti in 23 partite giocate da titolare, bottino che sarebbe stato più ricco senza i tre rigori falliti. I sette minuti devastanti di ieri hanno estasiato il popolo granata che si identifica nel suo attaccante come accadeva con le leggende del passato, Pulici su tutti. Nel Gallo i tifosi vedono spirito di sacrificio e voglia di sudare, amore per la maglia e riscatto nei confronti della Juve, rappresentata da quell’Higuain che adesso arranca alle sue spalle. Immedesimazione superiore rispetto a quella, ai tempi di Ventura, per la coppia d’Europa composta da Cerci e Immobile. «Vincere la classifica marcatori sarebbe bellissimo», commenta Belotti che a questo punto non si pone limiti: è in corsa anche per la Scarpa d’Oro, dove occupa la piazza d’onore alle spalle di Messi. Roba da far ingolosire Urbano Cairo, che ha in pugno una clausola da 100 milioni per l’estero che sembra già quasi inadeguata: «100 milioni ora sono pochi: Andrea è il miglior attaccante del campionato, la clausola va aumentata», sorride Mihajlovic. «Se la facessi oggi la metterei a 150» si affretta subito a rinforzare il concetto Cairo. Di sicuro ieri Belotti si è superato: sarà per la fascia ereditata dallo squalificato Benassi, sarà perché affrontava i suoi ex compagni a cui non aveva mai segnato, di certo ha saputo caricarsi sulle spalle il Toro con tutti i suoi fardelli, trasformando i problemi in virtù. A farne le spese un Palermo che fino alla mezz’ora della ripresa era avanti e iniziava ad assaporare l’idea di collocare un mattoncino prezioso nella rimonta-salvezza. Per svoltare al Toro occorreva una spallata, anzi tre, quelle del Gallo: due di testa, inframmezzate da una splendida mezza girata di destro. Tutto dal 29’ al 36’. Gara ribaltata, ma niente cresta per festeggiare. «A Palermo ho vissuto due anni bellissimi e ho tanti amici». A Palermo ha incontrato anche Giorgia e Angy, che ieri ha immortalato sulla fascia di capitano: «La mia ragazza e la mia cagnolina sono preziose per me». La dedica di un ragazzo d’altri tempi che si candida a diventare il bomber numero uno di un futuro da scrivere: «Cosa accadrà non lo sa nessuno, quel che conta è che sono al Toro e sono onorato di esserci»”. Questo quanto scritto da “La Repubblica”.