L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla cooperativa del gol al Palermo.
Al di là del piazzamento finale in campionato, il Palermo di Baldini vanta già alcuni primati nella stagione regolare e può definitivamente suggellarli domenica a Bari. Quello dell’imbattibilità interna e del primo posto nella classifica casalinga è stato già ottenuto, anche con il contributo della vecchia gestione tecnica. Con l’arrivo dell’allenatore toscano è arrivata, però, una svolta sotto il profilo realizzativo. Con Filippi la media delle reti segnate era di 1,25 a partita (25 gol totali e quarta posizione in questa graduatoria). Nelle sedici gare di Baldini, invece, è salita a 2,31 con 37 gol: un cambio di passo che ha fatto diventare quello dei rosanero il migliore attacco del girone con 62 reti, di cui ben 42 in casa che portano il Palermo ad essere primo anche in questa classifica. Non c’è da sorprendersi, dunque, che i rosanero siano in testa anche nella corsa al trono di bomber, grazie ai 24 centri di Brunori.
Il titolo dell’italo-brasiliano arriverà a Bari, mentre quelli della squadra sono messi in discussione dalla sfida casalinga del Foggia (60 gol, 38 interni) che, in realtà, sarebbe davanti senza l’annullamento delle gare disputate contro il Catania. I rossoneri di Zeman ospiteranno l’Avellino e domenica il Palermo sarà interessato al risultato pure per questo motivo ma, soprattutto, per la lotta al piazzamento finale che determinerà il percorso dei play-off. A prescindere da questo, i rosanero sono comunque diventati una cooperativa del gol. Che Baldini avrebbe trasmesso una filosofia offensiva alla squadra era chiaro fin dal suo arrivo e l’allenatore lo disse apertamente il giorno della presentazione. La società decise di cambiare guida, oltre che per i risultati ritenuti insoddisfacenti, anche per invertire l’atteggiamento tattico, puntando sul 4-2-3-1 del tecnico rispetto allo schieramento più difensivo, con retroguardia a tre, di Filippi.
Il toscano è andato avanti con convinzione e ha spesso sottolineato come la sua idea di gioco sia opposta rispetto a chi entra in campo pensando principalmente a non prendere gol, giocando sull’errore altrui per realizzarli e vincere le partite. Per Baldini il risultato è figlio delle prestazioni e il suo calcio d’attacco punta a coinvolgere il tifoso, facendolo divertire. I numeri confermano la sua idea offensiva, con più di due reti realizzate a gara che vedono chiaramente Brunori come uomo copertina. Con Baldini, il centravanti si è scatenato e ha certamente beneficiato del gioco più propositivo: dei 24 centri, ne ha messi a segno 17; fino alla gestione Filippi, invece, appena 7. Non solo: con la nuova guida ha realizzato quattro doppiette; prima del cambio, neppure una.
Ci sono i gol di Brunori, ma anche quelli dei suoi compagni. Il Palermo vanta un secondo giocatore in doppia cifra ed è Soleri, con dieci reti tutte segnate da subentrato. Con il cambiamento tecnico si è esaltato pure Valente: l’esterno ha ritrovato il suo vecchio allenatore, che gli ha affidato compiti maggiormente offensivi, con il risultato che, dei suoi sette gol, cinque sono arrivati nella seconda parte di stagione. Uguale anche il dato degli assist: sette, di cui cinque con Baldini. Il discorso è simile per Luperini che, spostato alcuni metri più avanti, si è sbloccato realizzando quattro reti nel girone di ritorno. Le stesse di Floriano e Fella: la differenza tra i due è che Baldini ha puntato spesso sul primo e il secondo non ha trovato molto spazio, segnando solo con Filippi. A Bari potrebbe avere l’occasione per farlo, vista la squalifica di Luperini. Così come spera Silipo, con soli due centri (gli stessi del partente Almici a gennaio). Dal mercato invernale hanno dato un piccolo contributo anche Felici e Damiani con una rete per entrambi contro il Monterosi e dalla difesa hanno trovato la via del gol i soli Lancini e Giron. Tra cinque giorni ne serviranno altri per difendere il primato di reti e arrivare nella migliore posizione possibile, mantenendo la vena realizzativa ai play-off.