Questi i commenti di alcuni tifosi rosanero riportati oggi dal quotidiano “La Repubblica”: “Sospesi tra la lotta per i primi posti del campionato e le ansie per l’altra partita imprevedibile che si gioca al tribunale, mentre lo stadio resta vuoto. Dopo lo 0-0 casalingo contro il Venezia e alla vigilia del big match contro il Bari, si potrebbe riassumere così la psicologia dei tifosi rosanero. «La partita di sabato ha confermato i problemi casalinghi di una squadra che, senza Nestorovski, non ha alternative valide in attacco», dice Nicola Nicastro, 47 anni, medico. «Quando troviamo le difese schierate, come quella del Venezia – prosegue Nicastro – facciamo fatica, mentre in trasferta possiamo puntare sulla solidità difensiva e giocare di rimessa sfruttando l’abilità di Rispoli e Aleesami». Eppure, la prestazione degli uomini di Tedino non è dispiaciuta ai tifosi. «Alla fine ce la siamo giocata e abbiamo creato molte più occasioni – dice Giovanni Maggiore, 29 anni, impiegato e fino a due anni fa fedelissimo della curva Nord – purtroppo, anche in questo caso, ha influito il clima pesante dello stadio, che, da due anni a questa parte, penalizza la squadra. Sono finiti i tempi in cui si cantava insieme e si sosteneva la squadra, oggi in curva ci sono solo divisioni e molti posti vuoti». È d’accordo anche Giuseppe Calajò, dottorando di ricerca in fisica, che attribuisce le cause di alcuni passi falsi alle «inquietudini di spogliatoio che si ripercuotono sul campo». «Non è un caso che il disastro con il Cittadella sia arrivato subito l’annuncio dell’istanza di fallimento – dice il ventisettenne, che segue la squadra dall’estero – In campo il Palermo non ha veri rivali, è tutta una questione di testa, con un ambiente così teso non facile affrontare le partite». Prima che alla sfida del San Nicola, i tifosi infatti pensano a giovedì, il giorno in cui i legali del Palermo in udienza dovranno smontare l’istanza di fallimento presentata dalla procura. «Il Palermo – dice ancora Nicastro – gioca due campionati, uno in campo e uno in tribunale. Se i conti della procura fossero esatti si potrebbe configurare un illecito sportivo con penalizzazioni, o sanzioni che significherebbero la fine del Palermo». È preoccupato anche Calajò. «Non mi aspettavo un buco così grande, da tifoso spero che sia tutto falso come dice la società, a questo punto ci potrebbe salvare solo un acquirente esterno, ma se fossi il compratore aspetterei il fallimento»“.