Repubblica: “Nino Pulvirenti: «Catania in vendita. Tutto ha un inizio e una fine. Follieri e Lo Monaco…»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Nino Pulvirenti, presidente del Catania. Pulvirenti, la polizia ha arrestato un ultrà del Catania per l’aggressione ai danni di Lo Monaco, cosa prova? «Provo una profonda tristezza: per me il Catania deve essere come una grande famiglia in cui si cerca di alimentare un amore comune, anche attraverso i litigi, ma mai con la violenza. Per questo motivo ci costituiremo parte civile nel processo contro l’aggressore e auspichiamo che lo stesso faccia il comune di Catania». Lo Monaco ha ribadito di aver chiuso col Catania, ha in mente un sostituto? «Dobbiamo parlarne con tranquillità, ma il suo addio è un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione, perché c’è da completare un percorso che abbiamo intrapreso insieme. Il nostro obiettivo comune rimane la promozione in serie B. Un traguardo da raggiungere attraverso le possibilità che ci verranno offerte anche nel corso dell’attuale stagione». Ma come giudica l’operato di Lo Monaco? «La mia analisi non può prescindere da un dato oggettivo incontestabile e che è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi cinquanta anni di storia del club, se non sporadicamente, nessuno ha ottenuto i risultati sportivi della dirigenza con a capo Pietro Lo Monaco. C’è un motivo, ed i fatti dell’ultimo periodo, analoghi a quelli del 2014, lo dimostrano: a Catania la situazione ambientale può diventare insostenibile, e condizionare le scelte di chi lo guida o lo ha guidato. Solo questa dirigenza, attraverso un percorso di regole e rimasto in ogni momento scevro da qualunque tipo di compromessi, è riuscita, sopportando nel tempo sforzi enormi, a venirne a capo». L’attualità della squadra fotografa tuttavia cinque anni di campionati disputati in serie C, non pensa che anche gli errori di Lo Monaco abbiano contribuito ad arrivare a questo tipo di risultati? «Il ragionamento semmai è un altro. Siamo ancora in C perché la doppia retrocessione ha messo a repentaglio le fondamenta economiche del club. Soltanto attraverso un percorso di risanamento, in via di completamento, e di cui Lo Monaco è stato artefice, si potrà guardare a nuovi e futuri traguardi». C’è chi tuttavia da più parti afferma che il Catania non arriverà a completare il campionato per problemi economici, qual è la verità? La sua verità? «La verità è una ed è quella scritta nei bilanci della società, nella classifica senza punti di penalizzazione, nell’operatività che il gruppo di cui sono a capo espleta quotidianamente con i suoi professionisti. In serie C criticità ce ne sono state, anche peggiori di quelle attuali, ma le abbiamo sempre affrontate e superate. Il Catania è in vendita, ma finché ne sarò a capo non morirà». Sono fondate le voci dell’interessamento di Follieri per l’acquisto del Catania ? «I legali si sono sentiti giovedì, se verranno soddisfatti i requisiti economici da noi richiesti ci siederemo per avviare una trattativa». 25-30 milioni di euro possono costituire l’unità di misura della cessione del Catania? «È prematuro in questo momento parlare di cifre». E le voci che si rincorrono su Leonardi e Mion ? «Le smentisco categoricamente, vanno catalogate come fake news». È stato risolto il problema del servizio di sicurezza al Massimino che ha portato alla disputa a porte chiuse dell’ultima gara casalinga? «Abbiamo avviato un corso per la formazione di oltre 100 steward, per la gara col Rende ci faremo trovare pronti». Ma il calcio, dopo tutto quello che è successo in questi anni e anche di recente, continua a piacerle ancora? «Sì, ma tutto ha un inizio ed una fine».