Repubblica: “Nessuna retrocessione studiata a tavolino, ecco perchè…”

“Ma davvero Zamparini vuole andare in serie B per un suo tornaconto personale? La domanda, a metà tra la leggenda metropolitana e la realtà, circola a Palermo da qualche tempo alimentata anche dall’ultima uscita del presidente che dichiara
«andare in serie B non sarebbe un dramma visto che c’è un paracadute importante».Una cosa però è certa: andare in serie B non conviene. Non conviene dal punto di vista sportivo e, soprattutto non conviene dal punto di vista economico e finanziario. Quindi, nessuna persona dotata di buonsenso spererebbe nella retrocessione della sua squadra. Per rendere più efficace questo ragionamento basterebbe un solo dato. Se il Palermo restasse in serie A il prossimo anno incasserebbe 38 milioni di euro di soli diritti televisivi. L’anno della serie B, invece, dalla televisione sono arrivati appena 408.348 euro. Non ci vuole essere dei manager dell’alta finanza per capire ,che c’è un abisso tra le due si tuazioni e che l’abisso rimarrebbe anche in considerazione dei nuovi criteri assunti dalla serie B da quando Sky ha acquisito l’intero pacchetto di partite del campionato cadetto. La lega di ,B, nella distribuisce i soldi, parte da un settantacinque percento fisso per tutte le squadre e un venticinque per cento derivante dal risultato agonistico conseguito a fine stagione. Quindi a tale proposito si possono fare solo previsioni che, nella migliore delle ipotesi, porterebbero nelle casse dei rosa intorno ai 4,5 milioni che verrebbero incassati alla fine del campionato. Per fare un confronto tra l’anno della B e quello precedente in serie A (33 milioni 499mila euro) gli introiti televisivi sono calati del 99 per cento. Non basta? E allora si potrebbe parlare di questo paracadute che dovrebbe essere panacea di tutti i mali e risolvere tutti i problemi di bilancio. E vero che il cosiddetto paracadute è stato portato da 30 a 60 milioni di euro, ma è altrettanto vero che, in virtù del meccanismo di ripartizione che premia tra le squadre retrocesse chi è in serie A da più tempo, la fetta maggiore andrebbe al Verona che è in A da tre anni contro i due del Palermo. Quindi, alla società di viale del Fante andrebbero 15 milioni di euro, né più né meno di quanti ne sono arrivati nell’anno della serie B. In quell’anno il Palermo ha chiuso con un passivo di 27 milioni e 681 mila euro. Un buco ripianato con la cessione di Dybala che in bilancio è stata iscritta per un totale di 27,6 milioni. Inoltre, nell’ipotesi di una retrocessione in serie B, il Palermo si porterebbe dietro gli stipendi da serie A che percepiscono moltissimi dei giocatori della rosa. Un po’ come è successo nella stagione 201 3-14 quando il Palermo pagava stipendi fuori budget per i parametri del campionato cadetto.È vero che in B Zamparini potrebbe vendere i pezzi pregiati,fare cassa e risparmiare sui contratti, ma è anche vero che nessuno gli impedisce di farlo anche in serie A tanto è vero cheM nei giorni scorsi il presidente ha annunciato che, oltre a Vazquez, potrebbe vendere Lazaar e altri elementi della rosa. Una rosa che in B si svaluterebbe ulteriormente. Un altro dato che non può farritenere conveniente disputare un campionato di B rispetto a uno di A è quello di sponsor e pubblicità. Il Palermo, come la gran parte delle società di serie A, ha ceduto i diritti a Infront che sino ad oggi ha pagato 1,5 milioni di euro che, sommati a sponsor vari, nell’anno precerono nelle casse 3 milioni e 77 mila euro. In serie B, invece, il contratto con Infront venne sospeso ein viale del Fante entrarono soltanto 57 1.873 euro con un decremento dell’81 per cento. Quattro milioni e 100mila euro sono invece gli introiti arrivati dai biglietti venduti nello scorso campionato di serie A. Una cifra impensabile in serie B dove non ci sono squadre come dente alla retrocessione porta- la Juventus, l’Inter, il Milan e così via che, oltre ad elevare il tasso d’interesse per lo spettacolo offerto, hanno tantissimi tifosi anche in Sicilia che regolarmente riempono il “Barbera”. Basterà pensare che nella stagione della B il Palermo ha incassato il 41 per cento in meno di quanto aveva incassato l’anno prima in serie A e aveva venduto il 59 per cento di abbonamenti in meno. Facendo un calcolo approsimattivo in serie B il Palermo incasserebbe una trentina di milioni in meno di quanti non ne incasserebbe in caso di salvezza in A. Ma il Palermo ha anche una peculiarità. Quella rosanero è una società in vendita ed è evidente che una squadra in B ha un valore di mercato molto minore rispetto a una di A. Evidente quindi che Zamparini non ha nessun vantaggio a vendere una squadra in B per la quale guadagnerebbe di meno.Del resto i contatti avviati nei giorni scorsi dalla banca d’affari di Londra che ha trovato potenziali acquirenti tra imprenditori giapponesi, inglesi, ame-ricani e cinesi e che al momento sono allo stato embrionale, partono quasi tutti dal presupposto che il Palermo resti in serieA visto che una squadra retrocessa avrebbe un appeal minore per i grandi investitori. Insomma, se il Palermo dovesse retrocedere sarà solo per la somma di errori di una stagione sciagurata e certamente non per un improbabile piano autolesionistico studiato a tavolino”. Questo quanto spiega l’edizione odierna de “La Repubblica”.