Repubblica: “Nel Palermo bis la grande occasione di La Gumina. Le istituzioni…”
“Partiamo da un presupposto. Giocare una partita senza otto titolari, assenti non per infortunio ma per impegni con le nazionali, è una circostanza che rischia di falsare il campionato. Per due motivi: uno perché il Palermo, oggi a Brescia come nella altre tre gare sotto osservazione, è un Palermo al quale non si consente di schierare la sua migliore formazione. Due perché il Brescia oggi trova una squadra certamente indebolita e potrebbe trarre vantaggi da questa circostanza mentre chi affronterà il Palermo al completo troverà i rosa in tutt’altra formazione.
Fatta questa giusta premessa e in attesa che qualcuno a livello di istituzioni del calcio faccia qualcosa per evitare questa stortura, il Palermo che sfida oggi il Brescia alle 18 nell’anticipo della seconda giornata del campionato di serie B, è una squadra che non può nascondersi dietro l’anomalia di dover giocare con otto calciatori diversi rispetto a quelli che hanno battuto lo Spezia. Del resto, se vuoi vincere un campionato e se vuoi coltivare legittime ambizioni di promozione devi avere un organico all’altezza e seconde linee (perché realisticamente questo sono molti di quelli che andranno in campo oggi anche se l’espressione non piace a nessuno) all’altezza della situazione e, se non proprio dello stesso livello, competitive al pari dei titolari.
Tedino, è giusto dirlo, in questa vigilia non ha mai accampato scuse. Un concetto ribadito anche alla vigilia della partita. «Non possiamo avere alibi – dice l’allenatore del Palermo – Non possiamo avere un atteggiamento perdente, ma dobbiamo essere eroi e portare avanti quello che abbiamo iniziato in questo periodo. Quella con l Brescia è una finale così come lo è stata la partita con lo Spezia. Loro giocano un buon calcio perché Boscaglia è un allenatore molto preparato che fa attaccare la squadra con tanti uomini».
Certo è che, gioco forza, il Palermo che gioca oggi a Brescia è un Palermo molto diverso da quello dell’esordio. Una squadra un poco più italiana rispetto all’undici esterofilo schierato contro il Brescia. Più italiano, ma di poco. Saranno, infatti, tre i giocatori Made in Italy che Tedino manderà in campo nel suo ormai collaudato 3-4-1-2. Il portiere Pomini, l’esterno di sinistra Rolando e l’attaccante La Gumina.
Proprio su Nino da Carini sono riposte molte delle aspettative della squadra che sfiderà l’undici di Boscaglia. La Gumina ha il compito di non fare rimpiangere Nestorovski e, del resto, tutte le volte che è stato chiamato in causa, si è comportato benissimo. Basti tornare al gol messo a segno al Cagliari in Coppa Italia (giusto per non tornare indietro alle tante reti segnate al Viareggio e in generale con la Primavera) per capire che di La Gumina ci si può fidare. «Nino però non deve sentirsi sotto esame – dice Tedino – Per me è un giocatore importante. È stato il primo che ho voluto venisse confermato. Deve essere bravo a superare le difficoltà».
E se La Gumina sostituirà Nestorovski, toccherà a Embalo fare le veci di Trajkovski. Per il giovane attaccante del Palermo si tratta dell’ennesimo esame per testarne l’affidabilità. Le qualità di Embalo non si discutono. Il suo talento è riconosciuto a livello internazionale. Carlos deve però trovare continuità. Quella continuità che in rosanero non ha mai avuto perché spesso accantonato dagli allenatori di turno e che invece aveva proprio a Brescia dove con Boscaglia disputò un ottimo campionato che fece decidere al Palermo di riportarlo alla base.
La Gumina, Embalo, ma anche Monachello, il neo acquisto che ieri si è aggregato al gruppo e che partirà dalla panchina”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.