Repubblica: “Nel «Barbera» vuoto arriva l’Atalanta. Ultima chiamata salvezza”

“Anche ieri c’era la polizia a presidiare il centro sportivo di Boccadifalco. Dentro l’impianto il Palermo preparava la partita più delicata della stagione che questa sera metterà i rosanero a confronto con l’Atalanta. «Dispiace per la presenza della polizia – il commento di Davide Ballardini – Sono cose che non dovrebbero accadere». Già, non dovrebbero accadere, ma la presenza delle forze dell’ordine è il termometro della tensione che aleggia sulla squadra nel momento più difficile del campionato. Una tensione che è palpabile nell’aria anche per chi osserva le cose dal di fuori e vede nella gara l’ultimo treno utile per salvare la serie A. «Se questa è una cosa che percepisce chi non va in campo, figuriamoci se non percepisce chi invece gioca e scende in campo – dice Ballardini – Questa squadra è formata da ragazzi sensibili, da ragazzi seri che vivono con dispiacere questo momento. Però bisogna sapere convivere con questa situazione e riuscire a superarla». Una situazione che domani sarà evidente anche guardando gli spalti vuoti del “Barbera”. Il Palermo affronta l’Atalanta a porte chiuse dopo la decisione del giudice sportivo che ha punito il lancio di petardi, fumogeni e suppellettili durante la partita contro la Lazio. «Non avere il pubblico non è mai positivo – dice Ballardini – Se il pubblico critica devi essere bravo a fargli cambiare idea». Una cosa che, a dire il vero, i giocatori del Palermo da quando è iniziata la stagione sono riusciti a fare raramente. «Ma questi sono ragazzi che si impegnano in maniera seria – ribadisce il tecnico del Palermo – Che poi le cose vengano male è un altro discorso, ma l’impegno non è mai venuto meno e sono certo che non verrà meno nemmeno contro l’Atalanta in quella che per noi è una partita molto importante». Più che importante è una partita decisiva. Se il Palermo vuole restare in corsa per la salvezza deve battere assolutamente l’Atalanta. «Del resto gli artefici del nostro destino siamo noi». Una frase sentita diverse volte che però adesso assume un senso più pieno se messa in relazione con le dichiarazioni polemiche del presidente Zamparini nei confronti di Verona e Frosinone. «Questa squadra – dice Ballardini – di cose poco chiare ne ha passate diverse, ma questo non può essere un alibi. Il Palermo ha dei valori e questi valori devono venire fuori. Lasciamo perdere quello che è successo. I giocatori non possono nascondersi dietro quello che è successo. Devono far venire fuori i valori che esistono all’interno del gruppo». Parlare di moduli diventa stucchevole, ma forse sarà opportuno sottolineare che, dopo aver giocato con la Juve con il 3-5-2, contro l’Atalanta tornerà al suo più congeniale 4-3-1-2. «Quello che conta è la squadra – sostiene Ballardini – Se la squadra copre bene il campo allora la difesa ha meno problemi. Se questo non accade allora non c’è difesa che non vada in sofferenza. Detto questo, il mio calcio prevede che ci siano più giocatori in grado di gestire il possesso della palla». I quattro della linea di difesa dovrebbero essere Rispoli e Lazaar esterni (con Pezzella che insidia il marocchino peggiore in campo a Torino), Gonzalez e Andelkovic centrali. A centrocampo, Jajalo in mezzo con Hiljemark e Chochev ai suoi fianchi. Vazquez sarà il trequartista mentre in avanti sicuro del posto è Quaison. Dovrebbe essere della partita anche Gilardino che contro la Juventus è rimasto a riposo. «Gilardino convive con un problema al ginocchio – dice Ballardini – ma si allena sempre ed è sempre molto presente. Un vero esempio per tutta la squadra»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio