Repubblica: “Napoli, tabù trasferta. Sarri cerca l’antidoto già da Palermo”

Sabato sera a Palermo, martedì prossimo in Ucraina, sul campo infuocato della Dinamo di Kiev. Il cammino del Napoli sta per ripartire con due trasferte consecutive e in rapida successione, che sono destinate fisiologicamente a diventare il primo banco di prova per le ambizioni stagionali degli azzurri. La sosta per gli impegni delle Nazionali è ormai quasi alle spalle e si comincia finalmente a fare sul serio, dopo i primi 180’ del campionato giocati nella calura di agosto e tutto sommato interlocutori: con il mercato ancora aperto e una situazione generalizzata di incertezza, comune peraltro a quasi tutte le squadre. Non ha fatto eccezione il rinnovato gruppo di Sarri, che durante l’estate ha dovuto fare i conti con il traumatico addio di Gonzalo Higuain e dovrà dunque cercare strada facendo degli equilibri diversi: non potendo più contare sul carisma e soprattutto sui gol del cannoniere argentino. Nel frattempo, però, hanno lo stesso rifatto capolino le cattive e buone abitudini del passato recente: con il sofferto pareggio di Pescara e il travolgente successo nel debutto al San Paolo con il Milan. Si è rivisto il solito Napoli dai due volti: zoppicante fuori casa e irresistibile quando può contare sulla spinta dei suoi tifosi: al di là della partenza di Higuain. Nemmeno con lui, del resto, gli azzurri erano riusciti nella scorsa stagione ad avere un percorso più equilibrato: come raccontano anche i numeri in maniera molto eloquente. La media punti di Sarri al San Paolo era stata infatti da scudetto, in campionato: 2,68 a gara, messi insieme con un esaltante bilancio di 16 vittorie, appena 3 pareggi e neppure una sconfitta. Tutta un’altra storia in trasferta, invece, dove i ko erano stati addirittura 6 e la media punti della squadra di gran lunga inferiore (1,63), nonostante i 9 successi e i 4 pari. Colpa probabilmente di un deficit di personalità, che ha subito ricominciato a fare danni nel viaggio sulla carta non proibitivo di Pescara. La rimonta in Abruzzo ha evitato al Napoli la sconfitta e una brutta figura. Ma il campanello d’allarme non dovrà essere sottovalutato, con dietro l’angolo le due delicate partite che attendono gli azzurri: a Palermo e Kiev. Anche sulla ribalta internazionale, dopo le tre promettenti e meritate vittorie nel girone di Europa League, la squadra di Sarri pagò infatti a carissimo prezzo il suo unico scivolone fuori casa: sul campo del Villarreal, che poi difese con i denti al San Paolo il prezioso vantaggio messo da parte nell’andata in Spagna. La lunga imbattibilità a Fuorigrotta (che dura in campionato dal 31 maggio 2015, 2-4 contro la Lazio, ultima sfida della gestione Benitez) è dunque uno straordinario punto di forza e partenza: da puntellare però con una crescita esponenziale nelle trasferte. Sarri deve correre ai ripari e inizierà a farlo da oggi, quando il gruppo dovrebbe ritornare finalmente al completo. Ieri sono rientrati alla base Hamsik, Reina, Milik, Zielinski e Ghoulam, nelle prossime ore sarà il turno di Gabbiadini, Mertens, Rog e Hysaj. Si profila l’ipotesi di un leggero ritocco al modulo tattico, con i due esterni d’attacco un po’ più arretrati e il passaggio al 4-3-2-1, che renderebbe il Napoli meno sbilanciato e più compatto. Ma sarà fondamentale soprattutto il cambio di mentalità, per giocare anche in trasferta con lo stesso coraggio del San Paolo“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio