Repubblica: “Musumeci: «Invasione». I numeri lo smentiscono. Allarme arrivi a Messina. Il Viminale: «Avevano tutti diritto»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione nello stretto di Messina. Mentre Nello Musumeci lancia l’allarme per l’invasione dell’Isola, i numeri descrivono in realtà un calo degli arrivi dallo Stretto. È giallo sugli approdi in Sicilia nella notte fra domenica e lunedì, quando è scattato il divieto di tornare a casa per tutti, esclusi i pendolari: il presidente della Regione parla a più riprese di «migliaia di persone » che hanno attraversato lo Stretto provenendo «dal triangolo industriale del Nord, dove alcuni provvedimenti hanno portato alla chiusura delle fabbriche» , ma la Caronte lo smentisce. Domenica, secondo l’azienda che gestisce il grosso del transito sullo Stretto, sono infatti partiti da Villa San Giovanni verso la Sicilia 551 passeggeri, in netto calo rispetto ai 739 del giorno prima, ai 729 di venerdì e ai 923 di giovedì. Traffico regolare anche sui collegamenti BluJet, la compagnia del gruppo Ferrovie dello Stato che collega invece Reggio Calabria con Messina: in tutta la giornata di domenica, secondo fonti della stessa Regione, sono transitate solo 200 persone, in linea con i dati dei giorni precedenti. Tanto che in serata il Viminale risponde a Musumeci con una nota stizzita: «Non rispondono al vero le accuse del presidente Musumeci, mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza. Domenica tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo». «Le nostre guardie forestali — scandisce Musumeci nel primo pomeriggio — mi dicono che il traffico si sta normalizzando. A Villa San Giovanni hanno creato due corsie, una per chi ha diritto e una per chi deve tornare indietro». Chi ha diritto è un numero limitato di persone: possono passare gli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate, gli operatori sanitari e i pendolari. Dalla settimana scorsa, fra l’altro, Caronte ammette a bordo solo 100 auto e 200 passeggeri per ciascuna corsa. «I traghetti restano semivuoti» , scandiscono dalla compagnia. Le contromisure potrebbero arrivare già oggi: allo studio c’è la soppressione dei collegamenti gestiti dalle Ferrovie sullo Stretto, un’ipotesi che doveva concretizzarsi ieri e che poi è stata rinviata. Per frenare un’invasione che comunque i numeri smentiscono.