Repubblica: “Monachello, da scarto ad avversario temuto”
L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato il ritorno al “Barbera” da avversario di Gaetano Monachello. Ecco quanto scritto:
“[…]. «Sono mancino come Vieri – disse Monachello quando arrivò a Palermo – spero di fare tanti gol come lui. Mi piaceva molto il suo modo di giocare, ricordo quando giocava nell’Inter con Ronaldo. Che attaccanti che erano». Più o meno un anno fa pensava di potere scrivere definitivamente la parola fine al suo lungo girovagare. «Sono a più di due ore di macchina da casa – diceva mentre stringeva orgogliosamente la maglia del Palermo durante la conferenza stampa di presentazione – ma è la squadra più vicina a casa fra tutte quelle in cui ho giocato. Sono orgoglioso del mio accento siciliano, ho girato tanto ma non l’ho mai perso. Proprio perché sono siciliano mi piacerebbe rimanere a Palermo anche in futuro: questa è una grande piazza e c’è l’ambizione giusta». […] In mezzo campionato, visto che a gennaio il Palermo lo ha restituito all’Atalanta che è ancora la proprietaria del suo cartellino e che poi l’ha girato all’Ascoli. Il suo addio alla maglia rosanero lo ha dato a dicembre con un gol nel 3-0 contro la Salernitana all’ultima giornata del girone d’andata che certificava il titolo di campioni d’inverno per i rosa. […]. La scelta di cambiare aria è stata la migliore per tutti: per il Palermo che ha ingaggiato al suo posto un giocatore dalle caratteristiche tecniche diverse come Stefano Moreo e per Monachello che fra infortuni e scelte tecniche di Bruno Tedino non era riuscito a imporsi. «Sapevo che me la sarei dovuta giocare con gli altri – disse in sede di saluto – dovevo aspettare il mio momento ma per colpa di infortuni e altre dinamiche non è mai arrivato. Sono arrivato a Palermo a settembre, non ho fatto il ritiro, ho avuto uno stiramento nello stesso punto per due volte e non si riusciva a capire quale fosse il problema». […]. In rosanero aveva preso la maglia numero ventisette che in passato era stata di Pastore e Ilicic, a Pescara è tornato al più consono per un attaccante numero nove. Fino a questo momento i risultati gli stanno dando ragione: tre gol in otto presenze, quattro da titolare e quattro da subentrato. Il suo allenatore, Bepi Pillon, lo sta gestendo insieme con tutti gli attaccanti che ha a disposizione. «Mi trovo bene con l’allenatore – ha detto dopo la doppietta allo Spezia – da quando sono arrivato non mi sono mai fermato. Spero che Pescara sia il posto giusto per me, si sta bene, spero di potermi affermare qui e che mi riscattino»”.