Repubblica: “Mirri, numeri choc «Il Palermo ha debiti per 47 milioni»
L’edizione odierna de “La Repubblica” focalizza l’attenzione sulle ultime dichiarazioni dell’imprenditore Dario Mirri, inerenti la situazione debitoria del Palermo. I debiti ammontano a circa 47 milioni di euro i debiti del Palermo. «Mancano ancora due documenti: il Durc ( Documento unico di regolarità contributiva, ndr) e una certificazione dell’Agenzia delle entrate che attestino la regolarità fiscale della società». Ciò è molto importante, in quanto i proventi da plusvalenza da calciomercato vanno tassati tramite applicazione dell’Irap. Quindi, rischia di essere messo in discussione il modo in cui si è autofinanziato il Palermo in questi ultimi anni.
Nell’ultimo bilancio, il club ha scritto che «l’Irap è pari a 3.962.460 euro: prudenzialmente la società ha accantonato la somma, che ritiene non dovuta, al fondo imposte a fronte di rischi che potranno derivare dall’interpretazione delle norme legislative».
Adesso si rischia la stangata, anche perché i fondi accantonati sono sono stati utilizzati per altro. Per quanto riguarda il marchio, Mirri afferma: «Dalle carte non si capisce se è un credito, se è un debito, se è un credito garantito oppure no. Francamente ci ho capito poco su come è stata strutturata questa operazione e penso che chi l’ha pensata l’ha studiata apposta per non farla capire a una persona comune. Rinaldo Sagramola e il suo staff adesso hanno anche queste carte e stanno lavorando per tradurre tutto in una documentazione il più possibile chiara trasparente. Penso che in un paio di giorni, se avremo anche le ultime carte che aspettiamo, si riuscirà a completare tutto il lavoro». Sulla clausola da 5 milioni di euro a beneficio della famiglia Mirri nel caso in cui il prossimo acquirente del club non voglia avvalersi della Damir come agenzia pubblicitaria, l’imprenditore spiega: « In realtà non c’entra nulla l’aspetto commerciale. Si tratta di una penale: se noi, o chi per noi, esercitiamo l’opzione per l’acquisto del Palermo e Daniela De Angeli o Rino Foschi non vogliono cedere la società, automaticamente si assumono la responsabilità della loro decisione riconoscendoci 5 milioni di euro». Gli equivoci emergono anche sull’idea del crowdfunding: « Ci sono le pec fra noi e il Palermo a proposito dell’idea di crowdfunding. Probabilmente nel club qualcuno non ha informato Foschi». Inoltre, emerge anche una clausola con cui il Palermo potrebbe chiedere alla Damir il pagamento dei prossimi stipendi: «Possono chiedercelo, ma faccio fatica a pensare di accettare perché se non trovassero un compratore, come invece Foschi dice di avere, noi ci troveremmo già esposti per 2,8 milioni di euro e non avrebbe senso pensare ad altri quattro anni di concessione per una società che rischia di non esserci più fra sei mesi».