Prime stoccate tra il presidente Rino Foschi e Mirri, l’imprenditore palermitano che ha evitato ai rosanero la penalizzazione in classifica pagando gli stipendi lo scorso 18 febbraio. Ricordiamo che nei giorni scorsi, il numero 1 della Damir aveva indetto una raccolta fondi tra tifosi e imprenditori palermitani per adempiere alla prossima tranche di stipendi, a marzo. Questo ha fatto reagire Foschi, che con un comunicato ha praticamente detto che al Palermo non servono “collette”. Ad analizzare la questione è stata anche l’edizione odierna de “La Repubblica” che ha scritto:
“La stoccata arriva quando mancano quindici minuti a mezzogiorno. Il presidente Rino Foschi annuncia che il Palermo non ha bisogno di “collette” per pagare gli stipendi ai calciatori. Tutte le iniziative assunte dalla famiglia Mirri per garantire la continuità economica della gestione societaria dopo il pagamento di 2,8 milioni di euro per gli stipendi di tasca propria, improvvisamente non servono più […] In realtà il quadro non è cambiato: c’è interesse per il club, ma non c’è un compratore pronto che firmerà domani, né tantomeno un nuovo finanziatore che domani verserà liquidità nelle casse della società. La presa di posizione netta e forte di Foschi arriva proprio mentre piccole società sportive e tifosi più o meno vip si stavano iniziando a interessare per capire come contribuire alla raccolta fondi e spinge la famiglia Mirri a sospendere ogni iniziativa. […]”.